La Sfida. Guido Pagliarino

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La Sfida - Guido Pagliarino


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entro il decennio 90-100 - Vangelo di Giovanni -2 ; Nuovo testamento che è interamente dedicato alla figura di Gesú di Nazareth detto l’Unto, cioè il Messia dall’ebraico e il Cristo dal greco: ebrei suoi apostoli prédicano, secondo i credenti in parole ispirate da Dio, ch’egli è risorto in corpo e anima per virtù sua propria e che dunque, oltre che uomo, è Dio stesso; e alcuni loro discepoli pongono per iscritto la sostanza delle loro parole formando così, via, via, i ventisette libri del Nuovo testamento; ad esempio Marco, discepolo di Pietro, ne riporta la predicazione scrivendo uno dei quattro Vangeli. Quei primissimi cristiani non sono elitari come i farisei e come gli gnostici, affermano che, grazie al Salvatore-Cristo, tutti gli esseri umani possono avere la vita eterna, che il loro corpo materiale e psichico si trasformerà, morendo, e risorgerà in forma gloriosa e spirituale sopravvivendo eternamente e gioiosamente in Dio, proprio come è accaduto alla persona di Gesù: purché si segua l’esempio d’amore di lui e si creda ch’egli è risorto. Cercano di farla sapere dappertutto, la magnifica notizia della Risurrezione; purtroppo a certi ebrei, precisamente all’élite che ruota attorno al tempio e al sinedrio - parlamento - di Gerusalemme e, presto, anche a tanti romani tal idea non piace, così fanno ammazzare o ammazzano direttamente gli apostoli, i discepoli e i loro seguaci: di regola in modi orribili.

      Gli gnostici, curiosi delle novità, s’interessano quasi subito al Cristianesimo e molti, ma alla loro maniera, si cristianizzano: dicono che il vero Cristianesimo è il loro e che di risurrezione del corpo, neanche a parlarne; e continuano a insistere che solo loro, gl’illuminati, si salvano.

      Da quel tempo non cessano più le diatribe fra gnostici cristianeggianti e cristiani doc, diverbi acerrimi nei primi secoli dell’era cristiana; ma… i membri della Chiesa, qui non importa discernere fra cattolica, ortodossa e riformata, sono davvero i cristiani doc? Gli antichi gnostici credevano d’essere i veri e soli cristiani mentre ancora ai nostri tempi, secondo certi studiosi, ad esempio il Bultmann, il Cristianesimo è derivato dallo Gnosticismo che sarebbe Gnosticismo, per così dire, annacquato; ma… una disputa in merito è giustificata? A me sembrerebbe una questione di lana caprina, un almanaccare senza costrutto, come lo era per Orazio3 l’elucubrare se l’aggrovigliato, pungente e ruvido vello delle capre, inconfondibile col vello ovino, fosse lana oppure pelo. Per me è pura e semplice opzione personale il ritenersi vero cristiano in quanto s’accolgono i concetti ecclesiali ovvero perché si fanno proprie le nozioni gnostiche: scelte entrambe oneste se ciascuna sia tenuta per sé, non pretendendo d’imporla violentemente agli altri come se fosse l’unico Vero Cristianesimo. Qualora si ritenesse utile saperlo, io m’annovero fra i cristiani della prima opzione.

      Guido Pagliarino

      Qualcosa di assolutamente improbabile accade nel 1945.

      A Nag Hammadi, l’antica Chenoboskion d’Egitto, viene scoperta un’importante biblioteca antica con testi in gran prevalenza gnostici, in parte cristianeggianti come un vangelo apocrifo di Tommaso. Si tratta d’una completa raccolta con quaranta scritti riportati su tredici codici che erano stati sepolti entro una giara. Per quei reperti, finalmente, si può approfondire lo Gnosticismo4 , insieme di dottrine derivanti da filosofia e teosofia5 greche e da promesse di redenzione di culti misterici orientali, ebraici, egiziani, pitagorici, orfici, dionisiaci, ermetici6 , mistico-astrologico-magici: lo Gnosticismo nasce e vive su un terreno precedente fatto di religioni e di loro presunti misteri, che pretende di svelare nel profondo, e inoltre di concetti di filosofi7 .

      Tuttavia, precisiamolo subito un po’ meglio, lo Gnosticismo (da gnosi = conoscenza) non è la religione di sapienti che ricercano grazie alla filosofia e trovano per tal via di ragione la Salvezza, com’era per Platone, ma è il credo di coloro che raggiungono la pienezza di Luce in modo mistico, per certuni di loro, questo già nello Gnosticismo pre-cristiano, approfondendo in sé, in segreto, una prima illuminazione ricevuta da un rivelatore-salvatore, per gli altri grazie solo ad auto-illuminazione, senza la persona d’un rivelatore, grazie alla scintilla divina (pneuma) presente in essi stessi, gli spirituali. È quest’illuminazione mistico-esoterica la vera sapienza per gli gnostici precristiani e per i successivi gnostici cristianeggianti.

      Sulla base delle antiche confutazioni teologiche di Padri della Chiesa e di altri scrittori ecclesiastici dei primi secoli, fin verso la metà del XX s’era conosciuto soprattutto lo Gnosticismo cristiano, pure chiamato Cristianesimo gnostico o Gnosticismo cristianeggiante, espressione quest’ultima che mi sembrerebbe la più appropriata perché, come vedremo, i fondamenti del Cristianesimo sono assenti. Normalmente userò però la prima espressione, Gnosticismo cristiano, perché è la più comune; ma ponendo “cristiano” in corsivo.

      Mi pare che, più che cercare una presunta essenza del Cristianesimo e confrontarla con quella, altrettanto presunta, dello Gnosticismo cristiano, il che porterebbe a inutili discussioni su quale sia tra i due il vero Cristianesimo - con questo sgombro subito il terreno al riguardo - si tratti di precisare che cosa intendano etichettare con la parola Cristianesimo i membri stessi della Chiesa; e mi riferisco, lo dico senz’altro, al credo nelle reali morte e risurrezione di Gesú Cristo, il Figlio seconda Persona della Trinità e vero Dio in Pneuma, e insieme vero uomo in corpo e anima (o psiche, cioè psyché in greco antico, tradotta anima in latino e poi in italiano): il Cristo che ha portato all’intera umanità, nessuno escluso, l’Amore totale per Dio e per il prossimo compreso il nemico, non una conoscenza per pochi eletti come nello Gnosticismo: differenza fondamentale.

      Le citate scoperte favoriscono il paragone tra Gnosticismo cristiano e Gnosticismo pagano e giudeo.

      I papiri di Nag Hammadi contengono testi relativi agli gnostici sethiani, di cui lo scrittore ecclesiastico antico Epifanio aveva sentito parlare e che aveva citato, vale a dire “La rivelazione di Adamo a Seth” e altri libri attribuiti al Seth Celeste, detto l’Allogeno, oppure alla sua terrestre incarnazione Seth figlio dell’Adamo della Genesi; nonché, riferiti a Zoroastro, Zostriano, Messos e a un figlio di Noè, Sem. Si trovano inoltre rivelazioni rivolte da Seth ai predicatori gnostici definiti gli Ultimi Profeti: sono “L’ipostasi degli Arconti” con alcuni brani del cosiddetto “Libro di Norea” che Epifanio citava, “La rivelazione di Dositeo”, il “Pensiero della Grande Potenza”, “La triplice Epifania”, opere che secondo quanto ritenevano i critici cristiani antichi avrebbero riportato insegnamenti di Simon Mago; inoltre, il “Vangelo degli Egiziani”, chiamato pure “La lettera e il Libro sacro del Grande Spirito Invisibile”, di un certo Eugnosto di cui non si sa che il nome. Altri testi fanno riferimento al ben noto gnostico cristiano Valentino: “Sulla Risurrezione”, “Vangelo della Verità”, Trattato delle Tre Nature”. Sempre di ambiente gnostico cristianeggiante, sono stati rinvenuti a Nag Hammadi il “Vangelo di Tommaso”, il “Vangelo di Filippo”, il “Libro di Tommaso scritto da Matteo” e varie rivelazioni riferite dagli autori agli apostoli Pietro, Paolo, Giacomo e a un segretario di Pietro, Silvano. La giara racchiudeva pure il trattato “Asclepius”, ermetico, non gnostico. Relativamente allo Gnosticismo cristiano sono opere cardinali i tre vangeli di Tommaso, di Filippo e della Verità, tutti traduzioni in lingua copta di originali greci.

      I testi cristiani apocrifi (= nascosti) sono quelli che non furono riconosciuti dalla Chiesa come testimonianze autentiche della predicazione apostolica e non vennero perciò inclusi nel Nuovo testamento8 . A differenza dei Libri canonici, nati nella Chiesa delle origini come scritti fondamentalmente comunitari, gli apocrifi erano opere individuali e connesse a ristretti gruppi di fedeli. Essi rispondevano a due diverse esigenze. Da una parte, (apocrifi non canonici ma non eretici), gli autori erano mossi dal desiderio di presentare alla propria cerchia notizie su Gesú e i suoi parenti e discepoli che i Vangeli canonici non riportavano. Ad esempio, il libro dello Pseudo-Matteo si


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