Io Sono Il Tuo Uomo Nero - Un Racconto Della Contea Di Sardis. T. M. Bilderback

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Io Sono Il Tuo Uomo Nero - Un Racconto Della Contea Di Sardis - T. M. Bilderback


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      IO SONO IL TUO UOMO NERO

      UN RACCONTO DELLA CONTEA DI SARDIS

      By

      T. M. Bilderback

      Traduzione Di

      Tomaso Bonavita

      Copyright © 2018 by T. M. Bilderback

      Diritto d’autore della Foto di copertina © Can Stock Photo / winnond

      Disegno di copertina di Christi L. Bilderback

      Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi somiglianza con persone reali è frutto della vostra immaginazione.

      Tutti i diritti riservati.

      INDICE

       Informazioni sul copyright

       Capitolo 1

       Capitolo 2

       Capitolo 3

       Capitolo 4

       Capitolo 5

       Capitolo 6

       Capitolo 7

       Capitolo 8

       Capitolo 9

       Capitolo 10

       Capitolo 11

       Capitolo 12

       Capitolo 13

       A proposito dell’Autore

       Altre opere dell’Autore

      Sommario

       Titolo Pagina

       Copyright Pagina

       Copyright Pagina

       Capitolo 1

       Capitolo 2

       Capitolo 3

       Capitolo 4

       Capitolo 5

       Capitolo 6

       Capitolo 7

       Capitolo 8

       Capitolo 9

       Capitolo 10

       Capitolo 11

       Capitolo 12

       Capitolo 13

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      Capitolo 1

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      La donna correva.

      Il corridoio della scuola era lungo e ogni passo risuonava forte mentre correva. Il suo respiro era pesante e affannato.

      Continuava a correre da diversi minuti e la scuola era enorme.

      La donna aveva bisogno di un posto, dove nascondersi, e ne aveva bisogno in fretta.

      Il laboratorio di biologia era proprio davanti a lei! Poteva nascondersi lì!

      La donna aprì la porta del laboratorio, si rifugiò all'interno e senza far rumore chiuse la porta. Diede uno sguardo al laboratorio, ma non c'erano armadietti dietro di cui potesse nascondersi. C'erano dei banchi di laboratorio, progettati per far lavorare insieme due studenti. Si nascose dietro il più lontano, davanti a uno sgabuzzino a due ante.

      Mentre il respiro della donna si rilassava a poco a poco, il suo battito cardiaco tornò a livello normale. Ascoltò attentamente, ma non udì nulla. Nessun passo tradiva il maniaco... nessun respiro rivelava la sua posizione.

      La donna aveva sentito parlare dello Squartatore della contea di Sardis nel modo in cui aveva sentito parlare di tutto in questo luogo rurale...da voci e sussurri. Cose come: "Mia cugina l'ha sentito da sua suocera..." o "Qualcuno da Mackie diceva che...". Cose non comprovate.

      O così pensava.

      Ora, lei se ne rese conto.

      L'ho seminato! Pensò.

      L'anta sinistra dello sgabuzzino si aprì, e il maniaco balzò fuori. Il maniaco la afferrò per i capelli e poi la tirò in piedi. Poi le tirò i capelli in modo che il suo viso guardasse verso l’alto, da occhio a occhio. Il suo battito cardiaco sembrò volerle sfondare il petto, e il suo terrore si rivelò una creatura vivente.

      Con una voce gutturale e rauca, il maniaco disse: "Sono il tuo uomo nero, tesoro, e tu mi stai eccitando!”

      Lo Squartatore poi si mise al lavoro.

      ***

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      LO SCERIFFO DELLA CONTEA di Sardis William "Billy" Napier svoltò la sua auto nel parcheggio dell’Università pubblica Nathaniel Sardis. Erano già arrivati diversi poliziotti della città di Perry, il medico legale della contea e due


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