Maria (Italiano). Jorge Isaacs
Читать онлайн книгу.ho cose molto tristi da dirti", continuò dopo qualche istante di silenzio, "così tristi che sono la causa della mia malattia. Tu eri sulla montagna. Mamma sa tutto; e ho sentito papà dirle che mia madre era morta di una malattia di cui non ho mai sentito il nome; che tu eri destinato a fare una bella carriera; e che io… io… non so se sia una questione di cuore o meno. Ah, non so se quello che ho sentito è vero – non merito che tu sia come sei con me.
Le lacrime le scivolarono dagli occhi velati alle guance pallide, che si affrettò ad asciugare.
–Non dire così, Maria, non pensarlo", dissi; "no, ti prego.
–Ma l'ho sentito, e poi non sapevo di me stesso.... Perché, allora?
–Sentite, vi prego, io… io… Mi permettete di ordinarvi di non parlarne più?
Aveva lasciato cadere la fronte sul braccio su cui era appoggiata e la cui mano stavo stringendo nella mia, quando sentii nella stanza accanto il fruscio dei vestiti di Emma che si avvicinava.
Quella sera, all'ora di cena, io e le mie sorelle eravamo in sala da pranzo ad aspettare i miei genitori, che tardarono più del solito. Alla fine li sentimmo parlare in salotto, come se stessero concludendo una conversazione importante. La nobile fisionomia di mio padre mostrava, nella leggera contrazione delle estremità delle labbra e nella piccola ruga tra le sopracciglia, che aveva appena avuto una lotta morale che lo aveva sconvolto. Mia madre era pallida, ma senza fare il minimo sforzo per apparire calma, mi disse mentre si sedeva a tavola:
–Non mi ero ricordata di dirvi che José è venuto a trovarci stamattina per invitarvi a una battuta di caccia; ma quando ha saputo la notizia, ha promesso di tornare domattina presto. Sapete se è vero che una delle sue figlie si sposa?
–Cercherà di consultarti sul suo progetto", osservò mio padre con aria assente.
–Probabilmente è una caccia all'orso", risposi.
–Di orsi? Cosa? Cacciate gli orsi?
–Sì, signore; è una caccia divertente che ho fatto con lui alcune volte.
–Nel mio Paese", disse mio padre, "ti considererebbero un barbaro o un eroe.
–Eppure questo tipo di gioco è meno pericoloso di quello del cervo, che viene praticato ogni giorno e ovunque; perché il primo, invece di richiedere ai cacciatori di ruzzolare inconsapevolmente tra eriche e cascate, richiede solo un po' di agilità e un'accurata mira.
Mio padre, il cui volto non mostrava più il cipiglio di un tempo, parlò del modo in cui si cacciavano i cervi in Giamaica e di quanto i suoi parenti fossero appassionati di questo tipo di passatempo, tra i quali Solomon si distingueva per la tenacia, l'abilità e l'entusiasmo, di cui ci raccontò, ridendo, alcuni aneddoti.
Quando ci alzammo da tavola, si avvicinò a me e mi disse:
–Tua madre e io abbiamo qualcosa da discutere con te; vieni nella mia stanza più tardi.
Quando entrai nella stanza, mio padre stava scrivendo dando le spalle a mia madre, che si trovava nella parte meno illuminata della stanza, seduta sulla poltrona dove si fermava sempre.
–Siediti", disse, smettendo per un attimo di scrivere e guardandomi attraverso il vetro bianco e gli specchi bordati d'oro.
Dopo qualche minuto, dopo aver rimesso a posto con cura il libro dei conti su cui stava scrivendo, si avvicinò alla sedia su cui ero seduto io e a bassa voce parlò così:
–Ho voluto che tua madre fosse presente a questa conversazione, perché si tratta di una questione seria sulla quale ha la mia stessa opinione.
Si avvicinò alla porta per aprirla e gettare via il sigaro che stava fumando, e continuò così:
–Siete con noi da tre mesi, e solo dopo altri due il signor A*** potrà partire per l'Europa, ed è con lui che dovete andare. Questo ritardo, in un certo senso, non significa nulla, sia perché ci fa molto piacere averti con noi dopo sei anni di assenza, per essere seguito da altri, sia perché noto con piacere che anche qui lo studio è uno dei tuoi piaceri preferiti. Non posso nasconderti, né devo farlo, che ho nutrito grandi speranze, per il tuo carattere e le tue attitudini, che coronerai con brillantezza la carriera che stai per intraprendere. Non ignori che la famiglia avrà presto bisogno del tuo sostegno, a maggior ragione dopo la morte di tuo fratello.
Poi, facendo una pausa, continuò:
–C'è qualcosa nel vostro comportamento che devo dirvi che non è giusto: avete solo vent'anni, e a quell'età un amore sconsiderato potrebbe rendere illusorie tutte le speranze di cui vi ho appena parlato. Voi amate Maria, e io lo so da molti giorni, come è naturale. Maria è quasi mia figlia, e non avrei nulla da osservare, se la vostra età e la vostra posizione ci permettessero di pensare a un matrimonio; ma non è così, e Maria è molto giovane. Non sono solo questi gli ostacoli che si presentano; ce n'è uno forse insuperabile, ed è mio dovere parlarvene. Maria potrebbe trascinare voi e noi con voi in una deplorevole disgrazia di cui è minacciata. Il dottor Mayn osa quasi assicurare che morirà giovane della stessa malattia a cui ha ceduto la madre: quella di cui ha sofferto ieri è una sincope epilettica che, aumentando a ogni accesso, terminerà in un'epilessia del peggior carattere che si conosca: così dice il dottore. Rispondete ora, con molta attenzione, a una sola domanda; rispondete da uomo e gentiluomo razionale quale siete; e non lasciate che la vostra risposta sia dettata da un'esaltazione estranea al vostro carattere, per quanto riguarda il vostro futuro e quello dei vostri. Conoscete il parere del medico, un parere che merita rispetto perché è Mayn a darlo; il destino della moglie di Salomone vi è noto: se vi acconsentissimo, sposereste Maria oggi stesso?
–Sì, signore", risposi.
–Volete accettare tutto questo?
–Tutto, tutto!
–Penso di parlare non solo a un figlio, ma al gentiluomo che ho cercato di formare in voi.
In quel momento mia madre si nascose il viso nel fazzoletto. Mio padre, forse commosso da quelle lacrime e forse anche dalla risoluzione che aveva trovato in me, sapendo che la voce gli sarebbe venuta meno, smise di parlare per qualche istante.
–Ebbene", continuò, "dato che questa nobile risoluzione vi anima, converrete con me che non potrete essere il marito di Maria prima di cinque anni. Non sta a me dirvi che lei, che vi ha amato fin da bambina, vi ama oggi così tanto, che le emozioni intense, nuove per lei, sono quelle che secondo Mayn hanno fatto comparire i sintomi della malattia: ciò significa che il vostro amore e il suo hanno bisogno di precauzioni, e che vi chiedo d'ora in poi di promettermi, per il vostro bene, visto che l'amate così tanto, e per il suo bene, che seguirete i consigli del medico, dati nel caso in cui questo caso dovesse verificarsi. Non dovete promettere nulla a Maria, perché la promessa di diventare suo marito dopo il tempo da me stabilito renderebbe i vostri rapporti più intimi, il che è proprio quello che bisogna evitare. Altre spiegazioni sono inutili per voi: seguendo questa strada, potete salvare Maria; potete risparmiarci la disgrazia di perderla.
–In cambio di tutto ciò che vi concediamo", disse rivolgendosi a mia madre, "dovete promettermi quanto segue: di non parlare a Maria del pericolo che la minaccia, né di rivelarle nulla di ciò che è accaduto tra noi questa notte. Devi anche conoscere la mia opinione sul tuo matrimonio con lei, se la sua malattia dovesse persistere dopo il tuo ritorno in questo Paese – perché presto ci separeremo per alcuni anni: come padre tuo e di Maria, non approverei una tale relazione". Nell'esprimere questa irrevocabile risoluzione, non è superfluo farvi sapere che Solomon, negli ultimi tre anni della sua vita, è riuscito a formare un capitale di una certa consistenza, che è in mio possesso destinato a servire da dote per sua figlia. Ma se lei muore prima del matrimonio, il capitale deve passare alla nonna materna, che si trova a Kingston.
Mio padre rimase per qualche istante nella stanza. Pensando che il nostro colloquio fosse concluso, mi alzai per ritirarmi; ma lui riprese il suo posto e, indicando il mio, riprese il discorso così.
–Quattro giorni fa ho ricevuto una lettera dal signor de M*** che mi chiedeva la mano di Maria per suo figlio Carlos.
Non riuscii a nascondere la mia sorpresa per queste parole. Mio padre sorrise impercettibilmente prima di aggiungere:
–Il