La Trasformazione: Sull'Eterno Corpo Glorioso Spirituale E Sul Nulla Eterno Infernale. Guido Pagliarino

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La Trasformazione: Sull'Eterno Corpo Glorioso Spirituale E Sul Nulla Eterno Infernale - Guido Pagliarino


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      Guido Pagliarino

      La Trasformazione

      Sull'eterno corpo glorioso spirituale e sul nulla eterno infernale

      (secondo l’antropologia cristiana nei secoli I e II)

      Saggio

      Copyright © 2018 Guido Pagliarino

      All rights reserved

      Book published by Tektime

      Guido Pagliarino

      La Trasformazione

      Sull'eterno corpo glorioso spirituale e sul nulla eterno infernale

      (secondo l’antropologia cristiana nei secoli I e II)

      Saggio

      Libro ed E-book

      Copyright © 2018 Guido Pagliarino

      Distribuzione Tektime

      Immagine di copertina: Hieronimus Bosch, olio su tavola, Visioni dell'aldilà: Ascesa all'Empireo, tra 1505 e 1515, Galleria dell’Accademia Palazzo Grimani, Venezia (particolare di tavola di polittico)

       I - L’ETERNO CORPO

       La trasformazione-resurrezione

       Il corpo umano materiale psichico

       Sui cristiani cattolici e sugli gnostici cristianeggianti (a volte impropriamente detti cristiani gnostici)

       Cenni all’idea d’inferno vissuto derivante dalla platonizzazione del Cristianesimo

       Il corpo umano e la sua trasformazione secondo san Paolo

       II - OTTICHE ANTROPOLOGICHE CRISTIANE E CRISTIANEGGIANTI

       III - RISURREZIONE DEL SOLO ANIMO UMANO SECONDO I PLATONICI E GLI GNOSTICI CRISTIANEGGIANTI

       Dualismo greco e gnostico e semidualismo cristiano platonizzato: cenni

       In particolare, la risurrezione del solo Animo di Cristo secondo la concezione degli gnostici doceti

       In particolare, Origene, l’apocatastasi e l’inferno a termine

      IV - RISURREZIONE DEL CORPO UMANO CON LA PROPRIA PSICHE

       V - L’UOMO GESÙ DI NAZARETH È EBREO, NON È GRECO, DUNQUE DA EBREO RAGIONA, NON DA GRECO

       La kenosi divina

       L’ebreo Gesù

       Gesù non greco

       VI - PIÙ DIFFUSAMENTE SULL’ANIMA NEL CRISTIANESIMO A FAR CAPO DAL II SECOLO

       VII - SUI NOVISSIMI

       L’inferno ‘alla Dante’ e l’inferno secondo i primi cristiani

       Il Dio del Cristianesimo e del Giudaismo non è dualista

       A proposito del contestato Purgatorio

       Purgatorio durante la vita sulla terra ? Purgatorio istantaneo ?

       A proposito di Paradiso

       Voltaire e la risurrezione del corpo

       Qualcosa sull’inesistente limbo

       In conclusione

       APPENDICE 1 Abbreviazioni dei nomi dei libri biblici

       APPENDICE 2 - I ventun concili ecumenici della Chiesa e tracce de i rispettivi argomenti trattati

      Nel suo “Dizionario filosofico” Voltaire deride l’idea di risurrezione del corpo umano, concetto che per i cristiani è verità rivelata. Lo scrittore e filosofo fa presente che uomini e animali possono in realtà essere nutriti dalla sostanza di predecessori, perché il corpo d’un essere umano sepolto e putrefatto nella terra ovvero le ceneri del suo cadavere bruciato cadute sulla stessa si trasformano in frumento o altri vegetali che sono mangiati da altri uomini; così, soggiunge sarcastico, Caino mangiò una parte di Adamo, Henoc di Caino, Irad di Henoc, Mehuïael di Irad e Matusalemme di Mehuiael e, in breve, non c'è nessuno che non abbia mangiato una piccola porzione del primo progenitore, per cui tutti gli esseri umani sono antropofagi. La cosa, continua il filosofo, è più che evidente dopo una battaglia in cui ammazziamo nostri fratelli: in capo a due o tre anni, li abbiamo mangiati nelle messi raccolte sul campo della stessa battaglia; anche noi, sentenzia, saremo mangiati un giorno. Ritenendo d’aver distrutto l’idea farisaica-cristiana di resurrezione degli esseri umani, egli osserva: quando si dovrà risuscitare, come sarà possibile che ognuno abbia il corpo che gli apparteneva, senza perderne almeno una parte? Cita poi lo scienziato e filosofo cartesiano padre Nicolas Malebranche il quale, secondo Voltaire, prova la verità della resurrezione con l'esempio dei bruchi che diventano farfalle; ma tale prova, commenta, è altrettanto fragile delle ali degli insetti che il religioso cita.

      In realtà quella del Malebranche non vuol essere una prova ma è una mera similitudine; il cristiano che conosca il Nuovo testamento e, in questo, le Lettere di san Paolo, con l’espressione risurrezione del corpo non intende una seconda vivificazione delle nostre molecole;


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