Desiderio E Devozione. Aurelia Hilton

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Desiderio E Devozione - Aurelia Hilton


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scambiavano da fidanzati, quando cercavano di eludere le loro accompagnatrici. Questo era un bacio che lasciava presagire tanto altro. Questo bacio prometteva che il piacere non sarebbe finito con l’incontro tra le loro labbra.

      Elizabeth lanciò un urlo di sorpresa quando improvvisamente sentì prendere il volo. Il signor Darcy l’aveva sollevata da terra e la stava portando nella loro stanza. La adagiò sul letto ma non si unì a lei. Rimase in piedi e si tolse il cappotto e la camicia. Anche se aveva ancora addosso i pantaloni alla cavallerizza, il tessuto in tensione mostrò a Elizabeth quanto la desiderasse.

      Prima che potesse sentirsi di nuovo ansiosa, lui si stava mettendo a letto con lei e le stava togliendo le pantofole. Si stese accanto a lei e la tirò a sé. Baciò rapidamente le sue labbra, per poi passare al collo. Elizabeth sentiva i capezzoli indurirsi, mentre il signor Darcy faceva scorrere la mano dalla cintola ai seni. Li accarezzò dolcemente. La seta leggera dell’abito da sera era un ostacolo quasi impercettibile. Il signor Darcy non poteva più resistere agli ostacoli e aprì il corpetto strappandolo.

      «Fitzwilliam, questo abito è nuovo! Mio Dio» protestò Elizabeth.

      «Cara, non hai sentito? Detengo una cospicua fortuna. Posso comprarti un abito per ogni giorno dell’anno, finché te ne strapperò via uno ogni notte!» Il signor Darcy rispose in modo piccato, fingendo indignazione.

      I novelli sposi risero insieme, ma il momento era svanito. Elizabeth era delusa, ma non poteva negare di sentirsi un po’ sollevata. Il signor Darcy scese dal letto per riempire di vino i bicchieri. Elizabeth si sistemò nervosamente l’abito, coprendo il seno meglio che potesse. Il corsetto le conferiva sostegno ma non pudore.

      Quando il signor Darcy tornò con i bicchieri pieni di vino, Elizabeth prese il suo con la mano tremolante. Mentre beveva un sorso, l’abito strappato si aprì ancora una volta, facendole versare il vino sul seno per il nervosismo. Prima che potesse muovere un dito per ripulirsi, il signor Darcy era su di lei, leccandole il vino e slacciandole il corsetto. La sensazione era del tutto singolare, ma Elizabeth si trovò a inarcare la schiena e a premere il petto verso suo marito, consentendogli istintivamente di fare quel che voleva. La lingua di lui mulinava intorno ai suoi capezzoli, che tirava molto delicatamente con i denti.

      Quando il signor Darcy alzò il viso verso Elizabeth e ripresero a baciarsi, la sua mano si mosse verso il basso. Sentì la parte inferiore del vestito e, in un lampo, glielo sfilò. Si inginocchiò davanti a lei e le tolse i mutandoni. Si fermò un istante ad ammirare il suo corpo magro ma sensuale. Mentre lui si lasciava cadere sul letto, passò la mano con estrema lentezza su per le gambe. Raggiunse la fessura e insinuò le dita nel groviglio di peli che vi trovò. Mentre lui la accarezzava, lei sentì bagnarsi al tocco delle sue dita. Lui aumentò la velocità e la pressione delle dita e iniziò a tracciare una scia di baci sul suo corpo. Mentre lui le baciava l’ombelico, sentì entrare il suo dito.

      Alcuni istanti dopo, lui tolse le mani. Prima che lei potesse opporsi, la bocca di lui si posò dov’erano state le dita e le mani le afferrarono le natiche, tirandola più vicino a lui.

      Elizabeth era sconvolta. Non aveva mai provato una cosa simile, così provò a scostarsi con imbarazzo. Il signor Darcy la tenne stretta, rifiutandosi di lasciarla andare, mentre le accarezzava le parti intime con la lingua. La sensazione di piacere dissipò in un batter d’occhio i dubbi di Elizabeth. Tutto il suo corpo iniziò a tremare e il desiderio bruciava tutto il nervosismo e le insicurezze. Sentendola rilassarsi, il signor Darcy allentò la presa sulle natiche e fece scorrere nuovamente le dita nella fessura tra le gambe di lei, mentre la lingua continuava il suo amorevole assalto.

      Elizabeth gemette, ignara di poter emettere un suono simile. Il suo corpo non apparteneva più solo a lei. Era stato completamente sopraffatto dalla passione e dal desiderio. Sentì un calore che le pervadeva il corpo, come se stesse per incenerirsi dall’interno. Forse era troppo per lei. Proprio quando pensava di non farcela più, il fremito nel suo corpo diventò una scossa, facendola gridare mentre onde di piacere le scorrevano dalla testa ai piedi.

      Il signor Darcy si stese accanto a lei, avvolgendola nelle sue braccia e stringendola finché il fremito non fu svanito. Lei non riusciva a parlare. Né a muoversi. Le ossa erano sicuramente svanite dal suo corpo. Non sapeva se avrebbe mai più potuto muoversi. Forse avrebbe dovuto restare a letto per tutta la vita, a Castle Inn, tra le braccia del marito, con l’infrangersi delle onde dell’oceano a echeggiare le onde del suo piacere. Completamente rilassata, cadde in un sonno leggero.

      Il signor Darcy era emozionato che la sua testarda moglie si fosse rilassata, lasciando che lui la soddisfacesse. Anche se lui si comportò come se fosse il capo, sapeva che era Elizabeth che portava i pantaloni nella coppia. Fu profondamente colpito dal fatto che lei lasciò andar via le insicurezze e gli fece esplorare le parti del suo corpo che lui non aveva mai visto né toccato. La sua vulnerabilità lo fecero innamorare ancora di più di lei.

      Mentre guardava il viso dormiente di sua moglie, dal leggero sorriso sulle labbra, il signor Darcy provò a desistere dallo svegliarla. La tentazione era troppo forte. L’idea di aver soddisfatto Elizabeth lo eccitava, a tal punto che il suo membro pulsava in maniera dolorosa. Convincendosi del fatto che fosse giusto consumare il matrimonio, il signor Darcy si avvicinò a Elizabeth e le diede un bacio. Si promise che se non si fosse svegliata, avrebbe aspettato.

      Coi sensi ancora amplificati dal primo orgasmo della sua vita, Elizabeth si svegliò al dolce bacio del signor Darcy. Lo abbracciò forte e lo tirò a sé, mentre il bacio si faceva più intenso. Lui non interruppe il bacio neanche quando si sfilò i pantaloni. La toccò in mezzo alle gambe e scoprì che era ancora bagnata e pronta per lui. Scostò delicatamente le gambe e si sdraiò tra di loro. «Sei pronta, signora Darcy?» chiese lui. Elizabeth non poteva far altro che annuire. Lentamente e con dolcezza, entrò nel suo corpo.

      Nonostante il signor Darcy cercasse di essere delicato, Elizabeth provava ancora dolore e il corpo si irrigidì. Il signor Darcy la baciò dolcemente, usando tutta la sua determinazione per restare fermo dentro di lei. Quando finalmente sentì il corpo di lei che iniziava a rilassarsi, cominciò a muoversi. All’inizio, ogni movimento era lento, ma quando il corpo di Elizabeth iniziava a muoversi insieme al suo, lui accelerava. Presto le labbra di lei incontrarono quelle di lui e questi iniziò a spingere forte.

      Il bacio si interruppe e il signor Darcy distese le braccia, in modo da poter guardare il volto di Elizabeth. Voleva ricordare ogni momento di quella notte, custodire ogni espressione rivelata. Quando si incrociarono gli sguardi, Elizabeth sentì quel calore ormai noto divampare in tutto il suo corpo. Allungò le mani e gli afferrò le natiche, tirandolo ancora più vicino a sé. Lui ansimò, perse il controllo e iniziò a muoversi più veloce e a spingere più forte. Il dolore era splendido. Elizabeth non voleva che finisse mai. Ma i novelli sposi presto urlarono insieme, con i corpi che tremavano. Il signor Darcy crollò su Elizabeth, mentre lei gli scostava i capelli sudati dalla fronte.

      Quando il loro respiro rallentò, il signor Darcy rotolò giù da Elizabeth. In quel breve momento si sentì stranamente persa, finché lui non la tirò a sé. Presto caddero nel sonno profondo di chi soddisfa i propri desideri grazie al vero amore.

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