At First Glance. Gino Salvi

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At First Glance - Gino Salvi


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      INTERLUDIO ORCHESTRALE

      ... il ritmo della musica da melodico diventa jazz, si velocizza e le tre "Isabelle" riflesse danzano in tip-tap.

      E’ qualcosa di emozionante e di meraviglioso. E, il ritmo della danza diventa sempre rapido, fino a diventare travolgente. La musica ritorna, poi, a essere melodica e anche la danza si trasforma in qualcosa di più dolce.

      Isabelle si fa più vicina alle specchio.

      ISABELLE WILCOX

      (cantando)

      TILL YOU WHISPER TO ME ONCE MORE, DARLING, I LOVE YOU! AND WE SUDDENLY KNOW WHAT HEAVEN WE’RE IN, WHEN THEY BEGIN THE BEGUINE.

      LA MUSICA CESSA

      DISSOLVE AL ROSSO

      Isabelle, smorfiosa, mentre si spruzza il suo profumo preferito, fa il verso a Jessica Rabbit.

      ISABELLE WILCOX

      Non sono cattiva, è che mi disegnano così.

      DISSOLVE IN

      CORRIDOIO - INT. - GIORNO

      Isabelle attraversa il corridoio, con passi felpati mentre i tacchi affondano delicatamente nella moquette, che, dal suo appartamento, porta all’ascensore. Ha il cellulare all’orecchio

      INIZIO SPLIT SCREEN

      PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

      Il maître porta i canapè con gli aperitivi.

      JULIANE

      E poi?

      ASCENSORE - INT. - GIORNO

      ISABELLE WILCOX

      E poi Raphael mi ha regalato un anello di brillanti di Tiffany e mi ha chiesto di sposarlo.

      Isabelle preme il pulsante dell’ascensore.

      ASCENSORE - INT. - GIORNO

      Con il telefonino sempre incollato all’orecchio, Isabelle entra in un ampio e luminoso ascensore.

      PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

      Juliane assaggia a fior di labbra una tartina ricoperta di una sottile fettina di carne marmorizzata e tenera.

      JULIANE

      Ti ha proprio trattato come una regina.

      ASCENSORE - INT. - GIORNO

      Isabelle pigia il pulsante del piano terra. Le porte si chiudono e l’ascensore comincia la sua discesa.

      ISABELLE WILCOX

      Già. Tutto perfetto, come in un film.

      PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

      JULIANE

      E tu, non lo hai fatto sospirare un po’?

      ASCENSORE - INT. - GIORNO

      ISABELLE WILCOX

      Sospirare? Jul, ho quasi trentaquattro anni, non credi abbia già aspettato abbastanza? Amo Raphael, sto con lui da due anni e stiamo cercando di fare un figlio.

      Per la prima volta in vita mia mi sento protetta e felice, sai.

      PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

      JULIANE

      Dici così perché Raphael è lì al tuo fianco, vero?

      ASCENSORE - INT. - GIORNO

      Isabelle si appiattisce in fondo alla cabina. Ride.

      ISABELLE WILCOX

      No. Lo dico perché lo penso.

      PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

      JULIANE

      Ma, non hai paura che con Raphael la tua vita sia troppo prevedibile?

      ASCENSORE - INT. - GIORNO

      ISABELLE WILCOX

      La prevedibilità non è un difetto. Fa l’ingegnere, è affidabile, fedele, reale. Intorno a noi tutto è precario, fragile, instabile. Non voglio niente del genere nella nostra coppia. Voglio rientrare dal lavoro la sera ed essere sicura di trovare calma e serenità a casa, capisci?

      PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

      JULIANE

      Uhm.

      ASCENSORE - INT. - GIORNO

      Isabelle sposta il peso da un piede all’altro

      ISABELLE WILCOX

      Non c’è ’uhm’ che tenga, Jul. Per cui, inizia dunque il giro delle boutique per comprarti l’abito da damigella d’onore e, soprattutto, fammi il sacrosanto piacere di essere più tollerante nei suoi confronti.

      PATIO - LONDRA - EST. - GIORNO

      Juliane inghiotte un’ultima tartina senza nemmeno lasciare alla carne il tempo di accarezzarle il palato.

      JULIANE

      Ma io non ho nulla contro il tuo fidanzato. Solo che preferirei vedere nella tua vita un uomo capace di coinvolgerti di più, anche se pieno di difetti, anziché uno a cui sei legata solo perché ha una serie di pregi.

      FINE SPLIT SCREEN

      ASCENSORE - INT. - GIORNO

      Le porte dell’ascensore si aprono con un suono metallico.

      ATRIO - INT. - GIORNO

      Isabelle si dirige verso il portone e attraversa l’atrio. Il grande atrio è abbagliante, con i pavimenti di granito rosso e nero, gli alti soffitti, i lampadari art deco e il grande bancone del portiere. Isabelle cammina verso il portone, lasciando dietro di sé un’inconfondibile scia di Jean Paul Gaultier. Il portiere le fa un piccolo inchino di saluto.

      PORTIERE

      Buongiorno, signora Wilcox ...

      L’uscio della portineria si apre. La moglie del portiere guarda i suoi piedi. Risale al viso e il sorriso le si allarga.

      SIGNORA

      Bene, mi fa piacere, cara. Stivali neri. Aggressiva e determinata. è l’atteggiamento giusto.

      Isabelle sorridendo, butta un’occhiata all’orologio a bracciale di Guess e si rivolge ancora all’amica al telefono.

      ISABELLE WILCOX

      Bene, ti lascio, il mio aereo parte alle cinque e mezzo e non ho ancora recuperato mio... mio marito.

      Isabelle spegne il cellulare.

      DISSOLVE IN

      NEW YORK - EST. - GIORNO

      Isabelle allunga le lunghissime gambe messe in risalto dai jeans e dagli stivali e monta in sella alla sua moto, una Triumph Tiger Club del 1957, rossa, magnificamente restaurata, con il suo fanale rotondo, la sella bassa e le cromature sfavillanti.

      Isabelle percorre la strada alla guida delle sua moto. E’ ben protetta dal casco da motociclista, nero, integrale, dalle linee taglienti e contorni vivaci: ha una visiera con riflessi metallici e una mentoniera aerodinamica.

      Spazzata dal vento, Isabelle attraversa il ponte di Brooklyn.

      La moto continua la sua corsa lungo le rive dell’Hudson.

      Un’occhiata nel retrovisore e la moto di Isabelle esce dalla fila per imboccare la bretella di accesso che conduce al terminal dell’Aeroporto John Fitzgerald Kennedy. Isabelle da un’occhiata all’orologio del cruscotto.

      DISSOLVE IN

      AEROPORTO JFK DI NEW YORK - INT. - GIORNO

      Isabelle digita velocissima sulla tastiera. Con il telefonino in mano, passa davanti alle vetrine del duty-free scrivendo, quasi alla cieca, un sms a Raphael.

      Il


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