Trovansi in questi Canti troncate molte voci di due e di tre sillabe, che regolarmente non consentirebbero il troncamento; però non mancano esempi tra gli antichi rimatori di quest'uso più che licenza, che non si riferiscono per brevità; e le più comuni sono: col per collo, car per carro, tor per torre, lor per loro, don per donna, fal per fallo; parol per parole; schier per schiera; fer per ferro; le quali si notano qui tutte insieme per non ripeterle ai luoghi respettivi.
17
accade per accadde.
18
cade per cadde.
19
ciambra per camera qui ed altrove.
20
frissata per fregiata, adorna.
21
rada per rara, straordinaria.
22
Fada per fata, maga, dallo spagnuolo Fada o hada.
23
E sol cercava acciò.
24
Don per donna.
25
gran core.
26
distolte per liberate.
27
Ninfe io son la prima.
28
Che così dette son le ninfe d'acque.
29
E credo il mio servir non gli dispiacque.
30
La tua impresa da lei fia meritata,
Qual viepiù (credo) che ogni altra gli piacque.
31
Per dimostrar.
32
Fu crocifisso.
33
ogni altro Deo.
34
nuoi e vuoi per noi e voi qui ed altrove.
35
sciò per so qui ed altrove; sciai e scià, scianno per sai, sa e sanno. Il Bojardo cantò: Ben scio certo che pria… Ben sciò ch'io sosterrei (Sonetti e Canzoni, Milano 1845 pag. 32).
36
Toccavassi per Toccavasi.
37
Ferraù.
38
fa scordarli.
39
dama.
40
puoco per poco qui ed altrove.
41
E a ogni sfrenato cuor.
42
Come in lucerna.
43
Quella spoglia mortal dal dì che in fasce.
44
Ella.
45
Bastammi per Bastami.
46
Esser propizia.
47
puoi per poi qui ed altrove.
48
dicerne per discerne.
49
ricerca.
50
Son disposto, dama, condurmi. Condure per condurre, in grazia della rima. Dante cantava:
La mente innamorata che donneaColla mia donna sempre, di ridureAd essa gli occhi più che mai ardea.(Parad. C. XXVII v. 88-91).
51
tornarmi bisogna.
52
Quale era direttiva al magno conte.
53
cioè Orlando.
54
mirando.
55
sciolsella per sciolsela. Verso mancante di due sillabe.