La legge Oppia : commedia togata in tre atti. Barrili Anton Giulio
Читать онлайн книгу.ci avevo pensato. Sì, questa è grave.
Ma… se io potessi dire…
Sentiamo la tua.
Non è Claudio Pulcro l'àugure?
Sì, e che perciò?
Stassera egli verrà da noi…
A prender gli auspicî ne' tuoi occhi, a leggervi che il suo fato è felice…
E i miei occhi non gli lascieranno leggere un bel nulla, fino a tanto i suoi polli non promettano ai mangiare a modo.
Possiamo dunque andarne sicuri. Egli dee conoscere i suoi polli, il tuo Claudio, ed ama certamente i tuoi occhi. Fin qui, dunque, tutto andrebbe a gonfie vele. Ma, egli c'è…
Ancora un ma?
Sì, e il più grosso. Io non ho collega ad aiutarmi. I due Bruti sono contrarii. Già, gente Giunia, sempre avversi alle novità e duri come macigni!
Ma non hai dunque parlato a Valerio?
Se gli ho parlato!.. Averlo lui dalla nostra, lui, il più eloquente dei romani dopo Catone, sarebbe un trionfo sicuro, come se io lo tenessi nelle pieghe della toga… Ma che volete? l'eloquenza del mio amico è incatenata al carro del futuro cognato. Lo pregai, lo scongiurai; ma invano. E mi troverò solo, e non son punto eloquente…
Tu?
(inchinandosi)
Io, certo. Colle donne ho le parole più facili; il mio estro s'accende; ma cogli uomini… ah, cogli uomini, mi cascan le braccia. Farò quanto posso; ma prevedo male.
Oh brutto, questo Valerio! Mi duole perfino ch'ei porti il nostro nome. E Fulvia gli ha da voler bene?
Fulvia è sorella a Catone; catoneggia anche lei.
Lo credi?
Ma!.. E tu?
Io credo che la donna è ciò che vuole; e l'uomo la segue.
Questo ha da esser vero… per gli uomini che hanno la fortuna…
(con aria languida inchinandosi verso Marzia)
Di meritare…
(ridendo)
Di esser tirati. L'ho detta.
Cattivo! e che altro si è fatto, se non tirar dalla nostra il tribuno Marco Fundanio? Vuoi di più? Sappiamo il debito nostro. Ti si intreccieranno corone; ti si porterà in trionfo come Bacco.
(a Marzia)
Oh tigri! Parole, parole, e poi non sarà niente.
(in fretta dalle quinte)
Due matrone si son fermate all'ingresso, precedute da due schiavi piccini e bistorti.
Fa entrare.
(Birria esce)
Ah! dovrebbero essere di Marco Porcio Catone, che ci ha i più brutti schiavi di Roma.
Stravaganze del grand'uomo. Ma, come qui le sue donne?
Avevo preveduto la tua mala sorte con Valerio. Ora vedremo d'esser noi più fortunate.
Che non posson le donne?
Or dunque, un gran colpo! Si va incontro al nemico. Tu, mamma, bada a Licinia; chè la va da consolessa a consolessa. Noi ci incaricheremo di Fulvia.
(Licinia e Fulvia indossano la stola, stretta all'imbusto da due cinture. Quella di Licinia, di color bruno; quella di Fulvia di color cenerognolo, o bianco. Ambedue portano in capo il ricinio).
(muovendo incontro a Licinia)
Ben vieni, o Licinia. La casa di Lucio Valerio è tua.
Tu sei sempre cortese, o nobile Claudia. Marco Porcio rammenta sempre ciò che deve a Lucio Valerio.
E noi, mogli a tai valentuomini, ci siamo sempre amate.
Bontà tua! Noi povere campagnuole…
Zitta! La virtù non conosce differenze di villa e di città, di patriziato e di plebe. Tuo marito dalla sua virtù fu tratto in alto, non dal favore di Lucio Valerio.
(sotto voce a Marzia)
Me ne fate dire, voi altre!
(a Fulvia)
Come ti sei fatta bella!
Ah, credi? Ne godo.
(a Marzia)
Come lo dice: «ne godo!» Vedete che contadina rifatta!
La bellezza, te lo dirò con mia madre, non conosce differenze di villa e di città…
Salvo le lentiggini!
Ah sì, ne ha qualcheduna; ma certi uomini vogliono che sia questa una bellezza di più.
Che gusti!
(a Fulvia)
Ti rammenti di Tuscolo e dei nostri bei campi? E di quella fontana, dove c'era un'eco meravigliosa, che ci rimandava tante belle cose? Io ero molto piccina…
Ed io molto grande.
Oh, vediamo! Quanti anni hai!
Indovina.
Diciotto. Io ne ho quasi sedici.
Sono più vecchia.
Venti?
Va innanzi.
Ventuno?
Zitta là! non si chiedon gli anni a nessuno.
Perchè, nobilissima madre? Lasciala dire. Amo parerle giovine tanto; ma in verità, carina mia,
(volgendosi a Volusia)
ne ho venticinque.
Eh via!
Certamente. Son nata colla seconda guerra punica, sotto il consolato di Livio Salinatore… quando incominciò tanta carestia d'uomini. Il che non era di buon augurio per me.
Cara ed ingenua sempre!
Ma, una così leggiadra adunanza?..
Comizii femminili!
Come sarebbe a dire?
Che qui si congiura.
(mostrando di vedere Fundanio)
Ah, per altro, fino a tanto egli c'è un tribuno della plebe, la repubblica non ne avrà detrimento.
(sotto voce a Marzia)
Ben