Maschere: Dramma in un atto. Bracco Roberto
Читать онлайн книгу.Cancelliere) Don Gustavo, non fate il fonografo! Poi vi dirò io quel che si deve scrivere.
Segnavo, così, qualche appunto; non facevo… quella cosa che credete voi.
(a Francesca) Quando poi siete tornata a casa…
Ah, non me ne parlate, eccellenza! Entrando, ho sentito i lamenti… Sono corsa e l'ho trovata a terra che faceva come una serpe e, con rispetto parlando, pareva che volesse cacciare anche l'anima dalla bocca. «Aiutami, aiutami, Francesca…» e mi si è attaccata alla gonnella… Ah, signor Pretore, io mi sono sentita morire peggio di lei, e non so come ho fatto a pigliarmela in collo e a portarla sino al letto!.. Voleva parlare quella disgraziata e… (si stringe la gola con una mano) e non poteva… M'ha detto soltanto: «Mi sono avvelenata». E mi ha detto pure: «Francesca, tu mi sei stata fedele, e io ti lascio la mia veste di seta nera»:… quella nuova. Non trovava requie… si faceva fredda fredda… e m'è morta, così, nelle braccia… (Scoppia a piangere.)
Ricordatevi bene. Non ha aggiunto altro?
Ah, povera signora mia! Povera signora mia!..
Andiamo avanti, ora. Piangerete più tardi. Ditemi un'altra cosa…
SCENA II
(di dentro, come un forsennato) Ma che è accaduto in casa mia? Che è accaduto? Non è possibile! Non è possibile!
Uh! Il padrone!.. Madonna santa!, che succederà adesso?!
(rapidamente) Ma la signora lo sapeva che egli arriverebbe proprio oggi…
(sincera) Vi direi una bugia.
(entra, gridando, con gli occhi stralunati, seguìto da un facchino, che posa a terra, in un canto, due grosse valige e va via.) Noi… Non è possibile!.. Non è vero!..
(entra anche lui, accorrendo ai gridi.)
(voleva andare incontro al padrone e, vedendolo comparire, si è fermata, senza avere il coraggio di parlare.)
(s'arresta, guarda intorno con le pupille dilatate e dopo un istante di silenzio generale, esclama:) Tutta questa gente!.. Tutta questa gente!.. Che fa in casa mia?.. È una congiura contro di me!.. Mi si vuol fare impazzire!.. (Silenzio. – A Francesca) E tu non dici nulla? Sei tu che l'hai chiamata questa gente?
(con rispettosa mitezza) Perdoni. Io sono il Pretore, e, sa, trattandosi d'un suicidio, d'un avvelenamento, sono costretto, mio malgrado, a procedere alla prova specifica legale. La povera morta è là…
(lo guarda ancora, sospeso. Indi, paurosamente, ripete:) La povera morta!.. (E con una intonazione da forsennato, come dianzi, con una intonazione quasi bambinesca, ricomincia:) No!.. No!.. Perchè avvelenarsi?.. Perchè morire?.. Per quale ragione?.. Non è… non può esser vero!.. (E, risoluto, si precipita nella stanza da letto chiamando forte, quasi gridando:) Gilberta! Gilberta! Gilberta!.. (Poi si ode, di lontano, la sua voce soffocata e vibrante di terrore) Gilberta!.. Gilberta!..
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