Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 1. Edward Gibbon
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A LADY FANNY HARLEY
Piacciavi, nobilissima Lady, cedere che il vostro nome divenga leggiadro ornamento al volume con che s'apre il terzo anello della Biblioteca Storica di tutti i Tempi e di tutte le Nazioni. Prende quinci principio la serie degli storici vostri, fra' quali, dotta qual siete in varie favelle, vi sarà grato rivedere nelle nuove italiche vesti quel valoroso che sì maestrevolmente dipinse il Tramonto del grande Imperio di Roma. Ed a chi potrei io intitolar quest'Opera più convenevolmente che a Voi, onde sì bene è giustificata quella sentenza del divino Platone: «Nulla avervi di più ammirabile sopra la terra che la somma venustà della persona, commista alla peregrina gentilezza dell'animo.» Accogliete, illustre Donzella, questo pegno del conoscente mio ossequio, e sia esso quale iscrizione votiva, che segni i giorni in cui la bella Milano si allegrava allo splendore della vostra avvenenza.
Milano 20 agosto 1820.
AVVERTIMENTO
Io ti presento, o lettore, la Storia della Decadenza e Rovina dell'Imperio romano, scritta da Edoardo Gibbon, ed ora interamente e fedelmente trasportata dall'originale inglese nella lingua italiana. Non una idea, non una parola importante, venne ad essa tolta, mutata od aggiunta. Il testo a cui mi sono attenuto, è quello impresso da Strahan e Cadell, in Londra, colla data del 1791 in 8.º, ottima e sicura edizione, di cui fa cenno l'Autore nelle sue Memorie.
Di due parti è composto il mio lavoro: una comprende l'emendazione de' volumi di questa Istoria, già pubblicati in italiano colle stampe di Pisa, per opera di monsignor Fabbroni 1 : l'altra risguarda i rimanenti volumi, da me per la prima volta recati nella nostra favella.
Intorno a questa seconda parte non moverò parola. A te spetta, o Lettore, di giudicare la mia fatica. Ti prego soltanto a por mente che essendomi fatto continuatore di una traduzione, non ho potuto nè dovuto governarmi come se fossi stato l'unico traduttore di tutta l'Opera.
Per rispetto al racconciamento della Traduzione Pisana, avvertirai che la prima mia cura fu intesa a confrontare, linea per linea, parola per parola, il testo italiano col testo inglese 2 , onde restaurare le numerose imperfezioni e troncature di quello, raddrizzarne le rilevanti diversità, ed emendarne i notabilissimi errori 3 . Mi diedi poscia a ripulirne lo stile, ma confesso di non aver moltissimo esercitato la lima, tranne intorno al primo tomo, di cui ho dovuto rifare le intere pagine 4 . Gli altri tomi mi apparvero lodevolmente tradotti, per quanto concerne la qualità del dire, e se non sempre esprimono l'enfasi dell'originale, spiccano tuttavia per una chiarezza che di rado s'incontra ne' volgarizzamenti ricavati dalle lingue settentrionali.
Altra cosa ora debbo soggiugnere. Lo scetticismo di Odoardo Gibbon in materia di religione, ha tirato addosso a lui molte veementi censure. Tra suoi avversari, splende primissimo Nicola Spedalieri, celebre Autore dei «Diritti dell'Uomo», e rivale ben degno di starsi a fronte di un tanto istorico e filosofo. Per tranquillare le menti, ed opporre, come altri dice, l'antidoto al veleno, ho messo infine al capitolo 16.º il Compendio della Confutazione di Gibbon, scritta dall'Apologista della Chiesa Romana. Le tre Lettere dirette ai signori Foothead e Kirk, Inglesi cattolici, seguiteranno il capitolo 25.º, e con ciò sarà proveduto ai timori dei più riguardosi.
Avrei potuto inserire moltissime note di erudizione, giovandomi a tal fine dei lavori di varj cospicui stranieri. Ma sì abbondanti già sono quelle dell'Autore, che non ho giudicato opportuno di seppellire il testo sotto le note; e mi sono ristretto ad apporne alcune pochissime e brevissime che troverai impresse in corsivo. Di queste sole mi si aspetta il rendere conto. Potrebbe avvenire che nel corso della stampa fossero richieste alcune altre postille, alle quali sin dal presente dichiaro di non aver parte veruna. Le materie teologiche non sono di mia pertinenza, nè voglio che alcuno abbia ad applicarmi la nota sentenza di Apelle.
CENNI SOPRA LA VITA DI EDOARDO GIBBON
L'istoria della Decadenza e Rovina dell'Impero di Roma viene generalmente collocata tra i più bei lavori della Musa dell'Istoria, illuminata dalla face della Filosofia. Zimmermann, nome caro a tutti i cuori gentili, diceva parlando di essa: «Tutta la dignità, tutto il diletto di cui è suscettivo lo stile dell'Istoria si trovano in Gibbon: tutti i suoi pensieri hanno nerbo ed ordine, ed i suoi periodi scorrono melodiosamente». – «Io cercherò mai sempre la verità, esclamava Gibbon, finora non ho trovato che la verisimiglianza5». Ed in fatto, se l'assenza delle passioni, la moderazione dei desiderj, e quel medio stato di fortuna atto a reprimere le lusinghe dell'ambizione e il grido del bisogno, offrono l'idea dell'uomo sommamente acconcio all'imparzialità necessaria per dettare l'istoria, nessun uomo dovea più di Gibbon possedere le qualità di un istorico.
Nato a Putney nella contea di Surrey li 27 Aprile 1737, da una famiglia a sufficienza antica, ma senza splendore, ei non poteva ritrarre da' suoi antenati nè fama nè infamia6. Le dissipazioni di suo padre avean ridotto ad una discreta misura le molte ricchezze adunate da suo avo, onde a lui ne tornava la necessità di adornare la vita con que' nobili e pacifici trionfi che dall'ingegno son procurati. La vivacità della sua mente s'era manifestata fin dall'infanzia, negl'intervalli che a lui lasciavano una debole e vacillante salute, e le infermità che sino ai quindici anni lo afflissero. Al qual tempo la sua complessione afforzossi in un tratto, senza che di poi risentito egli abbia altro male, fuori della podagra. Trascurato da' suoi educatori, Gibbon non andò obbligato che alla fertile sua memoria delle fondamenta del suo vasto sapere. Dotato di perspicacissimo spirito d'indagine, egli prese a comporre, di sedici anni, un'opera istorica in cui volea determinare il secolo di Sesostri verso il tempo di Salomone. Datosi quindi alle controversie di religione, fu vinto dall'eloquenza degli scritti di Bossuet7 ed abbiurò il protestantismo nelle mani di un prete cattolico in Londra. Cacciato dall'Università di Oxford per tal atto, e mandato da suo padre, che fieramente ne avea preso sdegno, a Losanna, presso il ministro protestante Pavillard, con assai meschina pensione, Gibbon si ricondusse alla religione riformata, o veramente non fu più in appresso nè cattolico nè protestante, ma bensì scettico come Bayle8.
Il soggiorno di cinque anni in Losanna riuscì però assai favorevole allo spiegamento del suo intelletto. Le immense letture da lui fatte e intorno alle quali egli avea preso per divisa: Mai non dobbiam leggere, se non se per aiutarci a pensare9 gli porsero i materiali di quella dottrina che con tanta sagacità e con tanto splendore egli seppe svolgere ed applicare in appresso. Con tutto ciò la calma dello studio non lo pose interamente al riparo delle perturbazioni della giovanezza. Egli vide a Losanna, ed amò la damigella Curchod, poscia Mad. Necker, ragguardevole pei fregi della persona, del cuore e dell'ingegno. Quest'amore fu quale provare il dovea un garzone d'onorati sensi per una virtuosa donzella, ed egli si rallegrava al sol pensarvi, fin nei suoi anni più tardi. Amendue inclinavano a tal nodo, ma il padre di Gibbon richiamollo in Inghilterra, e questi, sono le sue stesse parole, sospirò come amante, ma obbedì come figlio10. Ei la rivide a Parigi nel 1763, sposa del celebre Necker, e ritrovò appresso lei, in tutti i tempi della sua vita, quella dolce intrinsichezza, conseguenza di un tenero ed onesto sentimento, cui la necessità e la ragione hanno potuto vincere, senza che di parte o d'altra vi fosse campo a rimproveri o ad amarezze.
Lo studio aveva sparso di fiori a Gibbon il soggiorno di Losanna: la sua immaginazione languiva in seno alle grandi città; la placid'aria de' campi la ravvivava. Di ritorno in Londra, ei non ricercò che nello studio i suoi piaceri. Tre anni dopo il suo ritorno in Inghilterra, pubblicò in francese il Saggio sullo studio della Letteratura, opera lodevolmente scritta, e piena di eccellente critica: poco letta in Inghilterra, essa piacque in Francia moltissimo
1
Il Fabbroni, a quanto ne viene scritto da Pisa, non v'ebbe altra parte che nella spesa. Il primo tomo fu volgarizzato dal Gonnella. Gli altri tomi, dal 2 al 10, ebbero il professore Foggi per traduttore. La versione Pisana conduce l'Istoria del Gibbon sino alla disgrazia di Belisario.
2
Il traduttore Pisano ha seguito la prima edizione di Londra, che fu poscia riveduta ed accresciuta dall'Autore come egli stesso ne avverte:
3
Esempj d'imperfezioni.
The experience of Augustus added weight to these salutary reflections,
Nella traduzione Pisana manca tutto il segnato in corsivo.
Montesquieu,
This singular character has, I believe, been fairly transmitted to us. The reign of his immediate successor was short and busy; and the historians who wrote before the elevation of the family of Constantine, could not have the most remote interest to misrepresent the character of Gallienus.
Though the camel is a heavy beast of burden, the dromedary, who is either of the same or of a kindred species, is used by the natives of Asia and Affrica on all occasions which require celerity. The Arabs affirm, that he will run over as much ground in one day, as their fleetest horses can perform in eight or ten. See Buffon hist. naturelle, t. XI p. 222 and Shaw's Travels, p. 167.
The testimony of Justin, of his own faith and that of his orthodox brethren, in the doctrine of a Millenium, is delivered in the clearest and most solemn manner (Dialog cum Tryphonte Jud. p. 177, 178, edit. Benedictin.). If in the beginning of this important passage there is any thing like an inconsistency, we may impute it, as we think proper, either to the author or to his transcribers.
Esempj di mutazioni e riforme.
The spirit of improvement had passed the Alps, and been felt even in the woods of Britain, which were gradually cleared away to open a free space, for convenient and elegant habitations. York was the seat of governement; London was already enriched by commerce; and Bath was celebrated for the salutary effects of his medicinal waters.
Lo spirito di miglioramento avea passato le alpi, e si sentiva ancora nei boschi della Britannia. York era la sede del Governo, e già Londra si arricchiva col commercio.
Lo spirito di miglioramento avea passato le alpi, e si sentiva perfino nei boschi della Britannia, che a poco a poco venivano scomparendo per dar luogo a comode ed eleganti abitazioni. York era la sede del Governo, Londra già si arricchiva col commercio, e Bath era celebre pel salutare effetto delle medicinali sue acque.
The consciousness of his decline engaged him to share the throne with a younger and more active associate: the emergency of the times demanded a general no less than a prince; and the experience of the Roman censor might have directed him where to bestow the Imperial purple, as the reward of military merit. But instead of making a judicious choice, which would have confirmed his reign and endeared his memory, Valerian, consulting only the dictates of affection or vanity, immediately invested with the supreme honours his son Gallienus, a youth whose effeminate vices had been hitherto concealed by the oscurity of a private station. The joint governement of the father and the son subsisted about seven, and the sole administration of Gallienus continued about eight years. But the whole period was one uninterrupted series of confusion and calamity.
Forse le circostanze dei tempi richiedevano i talenti di un soldato, non meno che la virtù di un Censore: ma l'intero regno di Valeriano, che insieme con quel di Gallieno suo figliuolo, collega e successore, durò quindici anni, fu una continua serie di confusione e di calamità.
La conoscenza del suo declinare lo trasse a dividere il trono con un più giovine e più attivo collega: le necessità de' tempi chiedevano un Generale non meno che un Principe; e la sperienza del romano Censore avrebbe dovuto guidarlo nel conferire la porpora imperiale a chi la maritasse, qual ricompensa di guerriere virtù. Ma in cambio di fare una giudiziosa scelta, che avrebbe assodato il suo regno e fatto amare la sua memoria, Valeriano, non consultando che i dettami dell'affetto o della vanità, immediatamente investì de' supremi onori il suo figliuolo Gallieno, giovane i cui effeminati vizj erano fino allora rimasti ascosi dall'oscurità di una condizione privata. Il governo congiunto del padre e del figlio durò circa sette anni, e l'amministrazione sola di Gallieno continuò circa ott'anni. Ma tutto quel periodo di tempo fu una serie non interrotta di confusione e di calamità.
But as the use of irony may seem unworthy of the gravity of the Roman mint, M. de Vallemont has deduced from a passage of Trebellius Pollio (Hist. Aug. p. 198) an ingenious and natural solution.
Ma siccome l'ironia sembra indegna della gravità della moneta romana, perciò il sig. di Vallemont da un passo di Trebellio Pollione, (Stor. Aug.) deduce il contrario.
Ma siccome l'uso dell'ironia sembra indegno della gravità della moneta romana, il sig. di Vallemont da un passo di Trebellio Pollione (Stor. Aug.) ha dedotto una spiegazione ingegnosa e naturale. Galliena era cugina prima dell'Imperatore. Avendo liberato l'Affrica dall'usurpatore Celso, ella meritossi il titolo di
Esempj di errori.
And his wanton and
E la sua sfrenata e
The aera of Seleucus
L'era di Seleuco
The
Gli
A
un
robbers, who watched the moment of surprise, and
ladri, i quali aspettavan il momento della sorpresa, e
He must
Nè deve
This strange contradiction (
Questa strana
Expected,
Attendeva
Non si allegano che questi pochissimi esempj di mancanze, di mutazioni e di errori, esempj tratti unicamente dal tomo 1.º e dal 2.º Si può tuttavia per essi argomentare l'importanza delle nuove correzioni che ascendono a più centinaia. Vi hanno pure nella Traduzione Pisana alcuni passi in cui si fa tenere all'Autore un linguaggio affatto diverso dal suo.
Esempio.
The second must strike every modern traveller (
Il secondo
Aggiungasi a tutto ciò le riguardevoli mutilazioni che disfigurano quella traduzione, come può vedersi nel Capitolo XVI.
4
Esempio di rifacimento.
The obvious definition of a monarchy seems to be that of a state, in which a single person, by whatsoever name he may be distinguished, is entrusted with the execution of the law, the management of the revenue, and the command of the army. But, unless public liberty is protected by intrepid and vigilant guardians, the authority of so formidable a magistrate will soon degenerate into despotism. The influence of the clergy, in an age of superstition might be usefully employed to assert the rights of mankind; but so intimate is the connexion between the throne and the altar, that the banner of the church has very seldom been seen on the side of the people. A martial nobility and stubborn commons, possessed of arms, tenacious of property, and collected into costitutional assemblies, forms the only balance capable of preserving a free constitution against enterprises of an aspiring prince.
Una Monarchia secondo la generale definizione è uno Stato, in cui ad una sola persona, venga questa con qualsisia nome distinta, si affida l'esecuzione delle leggi, la direzione dell'entrate, ed il comando dell'armi. Ma se la pubblica libertà non è protetta da intrepidi e vigilanti custodi, l'autorità di un magistrato così formidabile presto degenera in dispotismo. In un secolo di superstizione, il genere umano per assicurare i suoi diritti avrebbe potuto servirsi dell'influenza del clero: ma il trono e l'altare son tanto connessi, che raramente lo stendardo della Chiesa si è visto alla testa del Popolo. Una nobiltà guerriera e un popolo inflessibile padrone delle armi, tenace del diritto di proprietà, e raccolto in regolari adunanze formano la sola barriera, che possa continuamente resistere agli attacchi perpetui di un Principe ambizioso.
Una Monarchia, secondo la definizione che più facile presentasi, è uno Stato, in cui ad una sola persona, venga questa con qualsisia nome distinta, si affida l'esecuzione delle leggi, il governo dell'entrate, ed il comando dell'armi. Ma se la pubblica libertà non è protetta da intrepidi e vigilanti custodi, l'autorità di un magistrato così formidabile tralignerà in dispotismo fra breve. In un secolo di superstizione l'influenza del clero potrebbe utilmente servire a sicurare i diritti del genere umano: ma il trono e l'altare sono sì strettamente connessi, che di rado lo stendardo della Chiesa si è veduto a sventolare dal lato del Popolo. Una nobiltà guerriera ed un popolo inflessibile, padrone dell'armi, tenace del diritto di proprietà, e raccolto in adunanze secondo la legge, formano il solo contrappeso atto a sostenere una costituzione libera contro le usurpazioni di un Principe ambizioso.
5
Car je rechercherai toujours la verité, quoique je n'aye guères trouvé jusqu'ici que la vraisemblance.
NB.
6
Car je n'ai ni gloire ni honte à recueillir de mes ancêtres.
7
Les traductions anglaises de Bossuet évêque de Meaux, l'exposition de la doctrine catholique, et l'histoire des variations des Protestants, achevèrent ma conversion: et certes, je fus renversé par un noble adversaire.
8
Je n'ai point à rougir que mon esprit si tendre encore se soit embarassé dans les pièges sophistiques dont n'ont pu se defendre les entendemens subtils et vigoureux d'un Chillingworth et d'un Bayle, qui de la superstition se sont élevés ensuite au scepticisme.
9
Gibbon dice altrove che non permuterebbe l'invincibil suo amore per la lettura, con tutti i tesori dell'India.
10
Je la vis et j'amai. Je la trouvai sans pédanterie, animée dans la conversation, pure dans ses sentimens, et élégante dans les manières. La première et soudaine émotion se fortifia par l'habitude et le rapprochement d'une connaissance plus familière. Elle me permit de lui faire deux ou trois visites chez son père. J'ai passé quelques jours heureux dans les montagnes de Franche-Comté. Ses parens encouragèrent honorablement ma recherche. Dans le calme de la retraite, les légères vanités de la jeunesse n'agitant plus son coeur distrait, elle prêta l'oreille à la voix de la vérité et de la passion; et je puis me flatter de l'espérance d'avoir fait quelque impression sur un coeur vertueux. A Crassi, a Lausanne, je me livrai à l'illusion du bonheur: mais, à mon retour en Angleterre, je découvris bientôt que mon pêre ne voudrait jamais consentir à cette alliance, et que, sans son consentement, je serais abandonné et sans espérance. Après un combat pénible, je cédai à ma destinée. Je soupirai comme amant, j'obéis comme fils. Insensiblement, le tems, l'absence et l'habitude d'une nouvelle vie guérirent ma blessure. Ma guérison fut accélêrée par un rapport fidèle de la tranquillité et de la gaieté de la demoiselle elle même; et mon amour se convertit peu-à-peu en amitié et en estime.