Sangue Contaminato. Amy Blankenship

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Sangue Contaminato - Amy Blankenship


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obiettare ma guardò i due fratelli e per la prima volta si rese conto che erano così stanchi da sembrare drogati. Si sentì in colpa per non averlo notato prima. Agli umani serviva il doppio del sonno, se non di più, rispetto ad un mutante.

      â€œD’accordo.” rispose Devon, e diede un bacio a Envy. “Verrò a prenderti... tu vai a riposare.”.

      Envy annuì e osservò Devon che si tolse i vestiti, si trasformò in giaguaro e corse verso Warren, e lei si meravigliò di quanto fosse bello in qualsiasi forma.

      â€œPossiamo andare adesso?” La voce di Trevor era cupa, non gli piaceva il modo in cui lei stava fissando Devon.

      Envy e Chad annuirono entrambi.

      â€œBuona idea.” disse Chad. “Mi dispiacerebbe diventare un bersaglio facile di qualche demone fortunato dopo essere svenuto dal sonno nel cimitero. Non chiudo occhio da due giorni.”.

      I tre si diressero verso l’ingresso del cimitero, uccidendo alcuni demoni lungo il tragitto. Quando finalmente raggiunsero l’auto di Trevor, Chad si fermò un attimo, incapace di controllare il sorriso sadico che gli apparve sul viso.

      â€œDov’è la tua vecchia auto?” chiese Envy quando Trevor si avvicinò al veicolo di colore nero. “Non che questa non sia fantastica, eh.”.

      Trevor si bloccò, ricordando la caratteristica che Ren aveva dato all’auto. Oh merda! All’improvviso aveva voglia di girarsi e correre via come un pazzo.

      â€œTrevor.” disse Evey emozionata, con la voce uguale a quella di Envy. “Sono contenta che tu stia bene. Ho scansionato tutti quelli che entravano e uscivano dall’ingresso, e ho già depositato buona parte del tuo rapporto nel sistema del PIT.”.

      Trevor sbiancò quando guardò Envy e vide l’espressione incredula sul suo viso.

      â€œTrevor.” Envy imitò la preoccupazione che aveva sentito nella voce dell’auto... cioè la sua. “C’è qualcosa che vorresti condividere con il resto della classe?”

      â€œOh, e questa chi è?” chiese Evey. “Non l’ho mai vista prima e non è nella banca dati del PIT. Devo aggiungerla?”

      Se Trevor non l’avesse conosciuta, avrebbe giurato che la voce di Evey fosse un po’ troppo dolce per essere sincera.

      â€œEvey, questa è mia sorella Envy.” intervenne Chad. “È umana e non fa parte del PIT. Puoi darci uno strappo a casa?”

      Le portiere dell’auto si aprirono, Trevor e Chad salirono davanti ed Envy si sedette dietro.

      â€œQuando hai imparato a parlare?” chiese Envy, guardando Trevor nello specchietto retrovisore. Se uno sguardo avesse il potere di uccidere allora a quel volante ci sarebbe stato un uomo morto.

      â€œDa poco.” disse Evey con una risposta breve e concisa, poi aggiunse all’improvviso “Non provare a pensare di portarmi via Trevor.”.

      Chad spalancò gli occhi prima di iniziare a ridere così tanto da sentire dolore al fianco.

      â€œOh, non ti preoccupare.” rispose Envy, lanciando un sorriso quasi perfido a Trevor attraverso lo specchietto. “Non ho intenzione di portartelo via. Trovo che siate una coppia perfetta.”.

      Evey sussultò e le portiere dell’auto si chiusero di colpo. “Dove abitate tu e Chad?” Questa volta la voce era felice.

      â€œGuido io.” disse Trevor, augurandosi che la terra sprofondasse e lo inghiottisse. “Tu fai la brava e simpatizza con Envy.”.

      â€œOh sì.” disse Envy, mentre Trevor mise in moto. “Ti prego, parlami di te e delle cose divertenti che fai con Trevor.”.

      Chad era quasi steso per ridere e non si fermò finché non furono quasi a casa. Non appena Evey entrò nel vialetto, Chad scese di corsa e si precipitò in casa, sapendo che Envy ci avrebbe messo qualche minuto in più. Cavolo, gli facevano male le mascelle. La cosa divertente era che stavolta non era colpa di Trevor.

      â€œEvey.” disse gentilmente Envy “Ti dispiace se Trevor mi accompagna alla porta? Stasera ho visto troppi mostri per sentirmi al sicuro da sola... visto che il mio fratellone mi ha piantata in asso.”.

      Trevor si sentì rimpicciolire sapendo cosa lo aspettava, e che Evey non l’avrebbe aiutato. Non era proprio la sua serata.

      â€œBuona idea. Trevor, assicurati che niente faccia del male alla mia nuova amica. Io intanto finisco l’aggiornamento del tuo rapporto per il PIT.” Il cruscotto si illuminò trasformandosi in un computer mentre Evey lavorava al suo progetto, mormorando a bassa voce. Poiché Envy era la sorella di Chad e ovviamente combatteva anche lei i mostri, aveva deciso che meritava un file nella banca dati del PIT. Segretamente scattò una foto alla ragazza con la sua fotocamera nascosta.

      Trevor sospirò cedendo all’autocommiserazione, e scese lentamente dalla macchina. Bene, aveva sperato di avere un momento da solo con Envy e ora sembrava essere stato accontentato. Lui cercava sempre di vedere il lato positivo delle cose, ma stavolta quel lato sembrava quasi inesistente.

      Finalmente arrivarono alla porta d’ingresso e Trevor guardò verso Evey, trovando solo un enorme albero nel cortile a coprirgli la visuale. Proprio in quel momento Envy si girò e lo guardò intensamente, dopo aver rimuginato per tutto il tragitto. Gli puntò un dito al petto così forte che a Trevor sembrò di vedere già il buco nelle costole.

      â€œEra uno scherzo? Perché non era affatto divertente.” sibilò Envy a bassa voce, senza sapere quanto fosse sensibile il microfono di quella dannata auto.

      â€œSì, è uno scherzo.” ringhiò Trevor. “Ma è stato fatto per torturare me... non te. Sinceramente me n’ero dimenticato finché non siamo tornati all’auto.” spiegò Trevor, passandosi le mani tra i capelli. “Mi dispiace che tu abbia dovuto saperlo.”.

      Percependo la sincerità nei suoi occhi e nella sua voce, Envy si rasserenò. Stava dicendo la verità... o almeno lo sperava. “Perché qualcuno ti farebbe una cosa del genere?”

      Gli occhi argento-blu di Trevor si scurirono un po’ mentre guardava la sua anima gemella. “Perché lo sanno tutti che io ti amo e tu mi odi. Lo trovano divertente. Perché pensi che Chad abbia riso per tutto il tempo?”

      â€œTrevor.” Envy sentì il petto stringersi dolorosamente alle sue parole. “Non è vero.” lo corresse lei dolcemente. “Non potrei mai odiarti.”.

      â€œLo so.” Lui le rivolse un lieve sorriso, che svanì subito. “So bene che sei innamorata di entrambi. Anche Devon lo sa.”.

      Envy spalancò gli occhi e fece subito un passo indietro. Scuotendo un po’ la testa sussurrò “Cosa te lo fa pensare?”

      â€œSiamo mutanti, Envy... sentiamo il tuo odore.” insistette Trevor, facendo un passo avanti e accorciando la distanza tra loro. “Non dirmi che non mi vuoi quando io so che è così. Tu mi ami quanto lui perché hai due anime gemelle.” Trevor deglutì... ecco, glielo aveva detto.

      Envy rimase in silenzio, guardandolo come un cerbiatto appena sorpreso dai fari di un’auto. Non sapeva come rispondere perché la verità era che... Trevor riusciva ancora a confonderla. Si era sforzata di ignorare l’attrazione che provava per lui perché aveva scelto Devon.

      â€œDimmi che non mi ami.” le sussurrò Trevor, chinandosi fin quando le loro labbra quasi si toccarono.

      Stavolta fu lei a deglutire. Voleva negare ciò che lui stava dicendo ma i sentimenti


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