Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

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Il Libro di Urantia - Urantia Foundation


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fisica di quel pianeta. Essi utilizzano infallibilmente i calcoli e le deduzioni dei loro rispettivi gruppi di fisici e di altri consulenti tecnici concernenti l’influenza locale dei soli altamente riscaldati e di altri tipi di stelle supercaricate. Si deve tenere conto anche degli enormi giganti freddi ed oscuri dello spazio e degli sciami di nuvole di polvere stellare. Tutti questi elementi materiali sono coinvolti nei problemi pratici di manipolazione dell’energia.

      41:2.8 (457.7) La responsabilità della supervisione del potere-energia nei mondi evoluzionari abitati è dei Controllori Fisici Maestri, ma questi esseri non sono responsabili di tutte le disfunzioni dell’energia su Urantia. Queste perturbazioni hanno numerose cause, alcune delle quali esulano dal campo e dal controllo dei custodi fisici. Urantia si trova sul percorso di energie formidabili, è un piccolo pianeta nel circuito di masse colossali, ed i controllori locali impiegano talvolta un numero enorme di membri del loro ordine nello sforzo di equilibrare queste linee d’energia. Essi operano abbastanza bene con i circuiti fisici di Satania, ma hanno delle difficoltà per isolare il pianeta dalle potenti correnti di Norlatiadek.

      41:3.1 (458.1) Vi sono più di duemila soli splendenti che emanano luce ed energia in Satania, ed il vostro stesso sole è un globo ardente medio. Dei trenta soli più vicini a voi, soltanto tre sono più brillanti. I Direttori di Potere d’Universo avviano le correnti specializzate d’energia che agiscono tra le singole stelle ed i loro rispettivi sistemi. Queste fornaci solari, insieme con i giganti oscuri dello spazio, servono ai centri di potere e ai controllori fisici da stazioni secondarie per concentrare ed orientare efficacemente i circuiti d’energia delle creazioni materiali.

      41:3.2 (458.2) I soli di Nebadon non sono differenti da quelli di altri universi. La composizione materiale di tutti i soli, isole oscure, pianeti e satelliti, ed anche delle meteore, è del tutto identica. Questi soli hanno un diametro medio di circa unmilioneseicentomila chilometri; quello del vostro globo solare è un po’ inferiore. La più grande stella dell’universo, la nube stellare di Antares, ha quattrocentocinquanta volte il diametro del vostro sole e sessanta milioni di volte il suo volume. Ma c’è spazio sufficiente per accogliere tutti questi soli enormi. In proporzione essi hanno altrettanto spazio per muoversi quanto ne avrebbe una dozzina d’arance circolanti all’interno di Urantia se il pianeta fosse una sfera vuota.

      41:3.3 (458.3) Quando da una ruota madre nebulare vengono eiettati dei soli troppo grandi, essi si frammentano subito o formano delle stelle doppie. In origine tutti i soli sono puramente gassosi, benché possano in seguito esistere provvisoriamente allo stato semiliquido. Quando il vostro sole raggiunse questo stato quasi liquido di pressione supergassosa non era sufficientemente grande da scindersi all’equatore, come avviene in uno dei modi di formazione delle stelle doppie.

      41:3.4 (458.4) Quando hanno meno di un decimo della taglia del vostro sole, queste sfere ardenti si contraggono, si condensano e si raffreddano rapidamente. Quando hanno più di trenta volte la sua taglia — o piuttosto trenta volte il contenuto globale di materia effettiva — i soli si scindono rapidamente in due corpi separati, diventando i centri di nuovi sistemi oppure restando l’uno nel campo di gravità dell’altro e girando attorno ad un centro comune come un tipo di stella doppia.

      41:3.5 (458.5) La più recente delle eruzioni cosmiche maggiori in Orvonton fu la straordinaria esplosione di una stella doppia, la cui luce raggiunse Urantia nel 1572. Questa conflagrazione fu così intensa che l’esplosione fu chiaramente visibile in pieno giorno.

      41:3.6 (458.6) Non tutte le stelle sono solide, ma molte delle più vecchie lo sono. Alcune delle stelle rossastre che risplendono debolmente hanno acquisito nel centro delle loro enormi masse una densità che potrebbe essere espressa dicendo che un centimetro cubico di una tale stella peserebbe su Urantia circa 170 chilogrammi. La pressione enorme, accompagnata dalla perdita del calore e dell’energia circolante, ha avuto come conseguenza il crescente avvicinamento delle orbite delle sue unità materiali di base, al punto che ora sono molto vicine allo stato di condensazione elettronica. Questo processo di raffreddamento e di contrazione può proseguire fino al punto critico limite d’esplosione della condensazione ultimatonica.

      41:3.7 (459.1) I soli giganti sono per la maggior parte relativamente giovani; le stelle nane sono in maggioranza vecchie, sebbene non tutte. Le nane originate da collisioni possono essere molto giovani e brillare di un’intensa luce bianca senza aver mai conosciuto uno stadio iniziale rosso di luminosità giovanile. Sia i soli molto giovani che quelli molto vecchi brillano di solito di una luce rossastra. Il colore giallo indica una giovinezza relativa o l’approssimarsi della vecchiaia, ma la luce bianca brillante è segno di una vita adulta vigorosa e prolungata.

      41:3.8 (459.2) Mentre i soli adolescenti non passano per uno stadio di pulsazione, almeno non in modo visibile, guardando nello spazio potete osservare molte di queste stelle più giovani i cui giganteschi moti respiratori richiedono dai due ai sette giorni per completare un ciclo. Il vostro stesso sole porta ancora vestigia decrescenti degli enormi rigonfiamenti dei tempi della sua giovinezza, ma il periodo di pulsazione si è allungato dai tre giorni e mezzo iniziali agli attuali cicli di undici anni e mezzo delle macchie solari.

      41:3.9 (459.3) Le variabili stellari hanno numerose origini. In certe stelle doppie le maree causate dai rapidi cambiamenti di distanza quando i due corpi girano sulle loro orbite causano anche periodiche fluttuazioni della luce. Queste variazioni della gravità producono bagliori regolari e ricorrenti, allo stesso modo che la cattura di meteore produce, per l’aumento di energia-materia sulla superficie, dei lampi relativamente improvvisi di luce che svaniscono rapidamente nella normale luminosità di quel sole. Talvolta un sole cattura una corrente di meteore in una linea di opposizione gravitazionale attenuata ed occasionalmente le collisioni causano delle vampate stellari, ma la maggior parte di tali fenomeni è interamente dovuta a fluttuazioni interne.

      41:3.10 (459.4) In un gruppo di stelle variabili il periodo di fluttuazione della luce dipende direttamente dalla luminosità, e la conoscenza di questo fatto permette agli astronomi di utilizzare tali soli come fari universali o come punti di misurazione precisa per esplorare meglio gli ammassi di stelle lontani. Con questa tecnica è possibile misurare le distanze stellari con grande esattezza fino ad oltre un milione di anni-luce. Migliori metodi di misurazione dello spazio ed una tecnica telescopica perfezionata riveleranno un giorno più completamente le dieci grandi divisioni del superuniverso di Orvonton. Voi riconoscerete almeno otto di questi immensi settori come enormi ammassi stellari relativamente simmetrici.

      41:4.1 (459.5) La massa del vostro sole è poco più grande di quanto la stimano i vostri fisici, che l’hanno valutata in milleottocento quadrilioni di tonnellate (1,8 x 1027). Essa è ora a circa metà strada tra quella delle stelle più dense e quella delle stelle più rarefatte, ed ha circa una volta e mezza la densità dell’acqua. Ma il vostro sole non è né liquido né solido — è gassoso — e ciò è vero nonostante la difficoltà di spiegare come della materia gassosa possa raggiungere questa densità ed anche densità molto maggiori.

      41:4.2 (459.6) Gli stati gassoso, liquido e solido sono questioni di rapporti atomico-molecolari, la densità invece è un rapporto tra spazio e massa. La densità varia direttamente con la quantità di massa nello spazio ed inversamente con la quantità di spazio nella massa, lo spazio tra i nuclei centrali della materia e le particelle che girano attorno a questi centri, come pure lo spazio all’interno di tali particelle materiali.

      41:4.3 (459.7) Le stelle in corso di raffreddamento possono essere allo stesso tempo fisicamente gassose ed enormemente dense. Voi non conoscete bene i supergas solari, ma questi ed altre forme insolite di materia spiegano come anche i soli non solidi possono raggiungere una densità uguale a quella del ferro — quasi la stessa di Urantia — e tuttavia trovarsi ad uno stato gassoso surriscaldato e continuare a funzionare come soli. In questi supergas densi gli atomi sono estremamente piccoli, contengono pochi elettroni. Questi soli hanno anche perso gran parte delle loro riserve di energia ultimatonica libera.

      41:4.4 (460.1) Uno dei soli vicini a voi, che cominciò


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