Dopo La Caduta. L. G. Castillo

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Dopo La Caduta - L. G. Castillo


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lo sguardo, Lash le passò le dita sulla guancia. “È vero, lo sei.” Si girò verso Raphael e vide nuovamente una strana espressione sul viso di Jeremy. La ignorò, non volendo fare agitare nuovamente Naomi.

      â€œNon è che tu non avessi capacità o forza, figlio mio. Temo di essere stato anch’io ad aver indirizzato l’attenzione delle persone su Jeremiel e lontano da te. Dal giorno in cui vi siete incontrati, era chiaro che Naomi voleva solo te. Ed io”—deglutì—“io ho fatto tutto ciò che potevo per tenertela lontana.”

      Guardò Lash con il tormento negli occhi. “Questo è un ricordo che vorrei tanto poter cancellare. Credimi se ti dico, Lahash, che non passa giorno in cui non mi penta delle mie azioni.”

      â€œMa perché avresti fatto una cosa del genere?” chiese Naomi, con voce rauca per il dolore. “Perché avresti dovuto voler ferire tuo figlio in questo modo?”

      Raphael guardò Jeremy e poi si girò verso di lei. “Perché io . . . io preferivo Jeremiel.” Fece una pausa, gli occhi fissi sul pavimento, enunciando le parole lentamente, con cautela. “E lui preferiva . . . te.”

      Lash scattò in piedi e gridò a Jeremy. “Fuori di qui!”

      â€œMa dai, Lash” disse Jeremy a voce bassa, guardandolo fisso. “È stato tanto tempo fa.”

      Lash fece un passo minaccioso verso di lui e guardò verso il basso l’angelo dorato che minacciava di portargli via tutti quelli che amava. L’aveva fatto in passato. Cosa gli avrebbe impedito di farlo ancora? “Ti sei comportato stranamente da quando hai messo piede in questa casa. Qual è il motivo?”

      Jeremy deglutì. “Non ci siamo esattamente lasciati in buoni rapporti l’ultima volta che ci siamo visti. Non sapevo cosa aspettarmi.”

      Mentre parlava guardava Lash con intensità, come se si stesse sforzando di convincerlo.

      Lash studiò il suo viso, cercando di leggergli dentro. Jeremy aveva la sua tipica faccia da poker. Maledizione! Sta nascondendo qualcosa.

      â€œChe cosa non mi stai dicendo?”

      â€œPer favore, Lash. Questo non ha più importanza.” Le mani morbide di Naomi gli toccarono il braccio teso e lo girarono perché la guardasse. “Nel corso dei lunghi anni in cui hai conosciuto Jeremy, per quanto tu possa ricordare, ha mai provato a portarti via qualcosa?”

      â€œSì. Ti ha lasciata morire, quando avrebbe potuto salvarti.”

      â€œQuesto è un altro discorso. Il suo incarico era portarmi qui. Quando l’ho incontrato per la prima volta, mi hai detto che era un tuo amico. E, se ricordi, io volevo colpirlo con un cric.”

      Lash sorrise. “Bei tempi.”

      Naomi lo guardò con aspettativa.

      Lui sospirò. “Oh, va bene. No, Jeremy non mi ha mai portato via niente.”

      â€œE?”

      â€œEd è sempre stato onesto con me.”

      â€œQuindi, per quale motivo ti aspetti qualcosa di diverso adesso?”

      Quello che diceva aveva assolutamente senso, e questo non gli piaceva. Ricordi o meno, non riusciva a togliersi di dosso la sensazione che Jeremy la volesse ancora. Guardò dritto negli occhi azzurri di Naomi, incorniciati da spesse ciglia nere. Era talmente bella. Come poteva prendersela se un altro uomo o angelo la desiderava?

      â€œHai ragione. Mi sa che sono un po’ troppo paranoico.”

      Naomi gli diede un bacio sulla guancia e poi si rivolse a Raphael. “Non ricordo niente di tutto questo, e quei pochi flash di memoria che sono affiorati sono sempre stati di Lash, e ora capisco perché. Amo lui e niente, nessuno, potrà mai portar via il mio amore per lui. È per questo che ci vogliamo unire ufficialmente al più presto, appena saranno terminati i preparativi.”

      Il viso di Raphael si illuminò. “Che notizia meravigliosa!”

      â€œNe sei felice?” chiese Lash.

      â€œCertamente. Non sono la stessa persona che Lucifero ti ha mostrato nelle visioni. Forse ho dovuto perdere te e Jeremiel per rendermi conto di aver sbagliato a quei tempi. Puoi perdonarmi per il passato, per la mia incapacità di essere stato un buon padre per te?”

      Lash guardò gli occhi supplichevoli di Raphael. In tutto il tempo durante il quale l’aveva conosciuto, perlomeno le volte che poteva ricordare, era stato sempre dalla sua parte, a guidarlo, ad aiutarlo. Anche quando lui aveva fatto di tutto per allontanarlo da sé, lui non se ne era mai andato. E adesso capiva perché. Raphael stava facendo del suo meglio per recuperare, per essere un padre migliore. “Sì . . . padre.”

      Il viso di Raphael si rischiarò. “Sono orgoglioso di voi—di entrambi.”

      Si alzò e prese Lash fra le braccia. Lash guardò Naomi, sorpreso. Lei li osservava con gli occhi lucidi.

      â€œAbbraccialo anche tu” scandì con le labbra.

      Lui annuì e poggiò una mano sulla schiena di Raphael stringendo leggermente. Sentì un calore attraversargli il corpo e una sensazione di pace che non provava da molto tempo.

      â€œDevo venire con te a parlare con Michael” gli disse Raphael quando si staccarono. “Dopo tanto tempo, ho di nuovo la mia famiglia. Questa è un’occasione felice. Sei d’accordo, Jeremiel?”

      Jeremy si alzò e si avvicinò a Lash, tendendogli la mano. “Congratulazioni. Auguro a entrambi una immensa felicità.”

      Lash guardò la mano e poi il viso di Jeremy. L’unica cosa che vide nei suoi occhi era sincerità. Sembrava davvero felice per lui.

      Gli strinse la mano e, per un momento, sentì che forse, magari, aveva ritrovato il suo vecchio amico.

      E poi vide Jeremy che si girava verso Naomi. Riusciva a malapena a guardarla in faccia mentre le faceva le congratulazioni sottovoce e la chiamava sorella.

      5

      â€œSei sicuro?” Naomi, vicina al ruscello, si guardò intorno per essere certa che nessuno li vedesse salire sul ponte. Il cuore le batteva per l’eccitazione all’idea di rivedere Welita e Chuy, sebbene avesse sperato che Lash l’avrebbe lasciata venire da sola. Se l’avessero trovata a disobbedire agli ordini di Gabrielle, avrebbero potuto lasciar correre, visto che lei era nuova. Ma se avessero beccato Lash, lui avrebbe potuto finire nei guai per averla aiutata.

      â€œAssolutamente.” La prese per mano portandola al centro del ponte. “Io farò la guardia.”

      Naomi si morse il labbro. Le mancavano pochi secondi prima di vedere Welita dopo tante settimane. Perché aveva improvvisamente paura di guardare?

      â€œCosa c’è che non va?”

      Lo guardò nei suoi begli occhi nocciola. Come poteva avere paura con lui al suo fianco? Si stava comportando da stupida. “Niente. Farò in fretta.”

      Si recò al punto da cui sapeva di poter vedere meglio la casa di Welita. Passò la mano sul parapetto. Il cuore le batteva per l’aspettativa.

      Falla finita, si disse. Smettila di fare tante storie. Hai già controllato Welita un sacco di volte.

      Facendo un respiro profondo si sporse in avanti. L’acqua era immobile. Era come guardare attraverso un vetro. Per un momento non vide niente, se non l’acqua limpida. Poi, lentamente, la ben nota casetta bianca apparve.

      Il


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