Dopo La Caduta. L. G. Castillo

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Dopo La Caduta - L. G. Castillo


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la mano di Naomi fra le sue. Fece una pausa e guardò verso Lash. “Posso?”

      Lash annuì e si sedette più comodamente. “Finché tieni sotto controllo un po’ del tuo fascino.”

      Naomi levò gli occhi al cielo. “Mi sta solo tenendo la mano. Ma perché mi stai tenendo la mano, Uri?”

      â€œDimmi, bellissima Naomi. Cosa senti?” le chiese Uri facendo l’occhiolino a Rachel.

      Naomi sbatté gli occhi, confusa. “Uh, beh, sento la tua mano.”

      â€œSì, senti la mano di Uri” disse, stressando la pronuncia della “r”. “Ma chi è Uri?”

      â€œCosa?” Naomi guardò verso Lash, non sapendo cosa pensare. Lui scrollò le spalle.

      â€œQuesto è Uri, in carne e ossa?” Passò la mano di Naomi sul suo braccio muscoloso. “O Uri è questo?” disse mettendole la mano sul suo petto scolpito.

      Lash si alzò di scatto sulla sedia. “Hey, attento adesso.”

      â€œShh.” Naomi lo silenziò con la mano. “Credo di stare capendo qualcosa.”

      â€œA me pare che tu stia palpeggiando Uri” borbottò Lash.

      Rachel fece una risatina e raccolse le carte dal centro del tavolo. “Naomi ha ragione. Sei carino quando sei geloso.”

      â€œNon sono . . . aw, dammi le carte.” Le strappò il mazzo di mano.

      Naomi poteva sentire Lash che metteva il muso mentre mischiava le carte. Voleva tranquillizzarlo, ma era vicina a capire ciò che Uri cercava di spiegarle. Era a un passo dal capirlo.

      â€œStai dicendo che è cambiato solo il tuo corpo?”

      Uri le sorrise. “Molto bene. Questo”—indicò il proprio petto con la mano di Naomi—“è un Uri nuovo e migliorato. Ti piace?” Le fece l’occhiolino.

      â€œSì.”

      Lui fece un largo sorriso, e Rachel rise sotto i baffi.

      Naomi si sentì arrossire mentre toglieva la mano dal suo petto. “Voglio dire . . . sei un . . . buon amico” balbettò.

      Fece un respiro e cercò di riportare la conversazione sull’argomento principale. “Quindi, stai dicendo che il tuo vero io, la tua anima, non è mai morto. Era ancora vivo.”

      â€œÃˆ in gamba, vero?” disse Uri a Lash.

      Lui fece un grugnito.

      â€œLo prendo per un ‘sì’.” Naomi riportò l’attenzione sul gioco che stavano facendo. Tolse i fagioli dalla scheda della tombola e ne cercò un’altra. Quella che stava usando doveva essere iellata. Non aveva vinto neanche una volta in tutta la serata.

      Aveva insegnato la tombola messicana a Uri e a Rachel poche settimane prima, sperando di potersi divertire un po’ nelle pause fra un allenamento e l’altro. Rachel la adorava—probabilmente perché vinceva quasi sempre—e per questo lei e Uri venivano a giocare tutte le sere.

      â€œImparo qualcosa di nuovo ogni giorno. Non sapevo che gli angeli potessero morire, o perlomeno i loro corpi. Deve essere stato un sollievo sapere che Uri sarebbe tornato” disse Naomi.

      Nella stanza si fece silenzio.

      â€œNon tutti tornano indietro” disse Rachel a bassa voce. Il suo sorriso onnipresente era scomparso.

      â€œOh, ma io l’ho fatto.” Uri si alzò dal tavolo, sollevò Rachel dalla sedia, e se la mise in grembo. “Ci sono voluti molti anni, ma sono tornato da te, mia amata.”

      â€œTremila trecento ottantasei anni, cinque mesi, due giorni, quarantotto minuti e ventitré secondi” disse Rachel sottovoce.

      Naomi sussultò. Era mancato così a lungo? Sentì il petto stringersi guardando Uri che asciugava teneramente una lacrima dalla guancia di Rachel. Se gli angeli potevano morire, allora questo poteva succedere anche a Lash, e non c’era la certezza che sarebbe risorto. Per tutto questo tempo aveva pensato che niente avrebbe potuto separarli. Aveva pensato che avrebbe avuto l’eternità da trascorrere insieme a lui.

      â€œQuando sei morto?” chiese.

      â€œNel 1400 a.C. E non sono tornato fino al. . . hmm, fammi vedere, il 1967 o giù di lì, quando sono rinato in un corpo umano. In un modo non molto diverso da come tu sei nata nel tuo.”

      â€œSolo che lui era a Chernobyl invece che in Texas.” Rachel diede una pacca sul petto a Uri. “L’ho finalmente incontrato quando ha compiuto 19 anni.”

      â€œChernobyl negli anni ‘80” sospirò Lash. “Me ne ricordo.”

      â€œAnch’io” disse Rachel. “Non ero mai stata tanto felice e frustrata allo stesso tempo in tutta la mia vita. Credimi, Lash, capisco perfettamente quello che hai passato quando sei stato assegnato a Naomi.”

      â€œUri è tornato nei panni di un umano?” Naomi si girò verso di lui. “Non sapevi di essere stato un angelo, prima?”

      â€œNo. Rachel ha dovuto faticare per convincermi. A differenza di te, io non ero proprio il più, come dire, corretto degli umani.” Uri le fece l’occhiolino. “Naturalmente, Rachel ha cambiato tutto questo per me, e finalmente ci siamo ritrovati di nuovo insieme.”

      â€œMa tremila anni. Io non potrei mai . . .” Guardò verso Lash e prese un respiro profondo per calmarsi. “Non riesco neanche a immaginarlo.”

      â€œHey” Lash si sporse verso di lei e le diede un bacio sulla guancia. “Va tutto bene. Io sono qui” le disse come se potesse leggerle nel pensiero e sentire le sue paure riguardo ad una vita senza di lui. Come aveva fatto Rachel? Tutti quegli anni senza Uri, vedendolo morire così come era successo, non sapendo se sarebbe mai tornato.

      â€œPerché non me l’hai mai detto?”

      â€œNon si è mai presentata l’occasione.” Le tolse la tessera della tombola dalle mani e le prese nelle sue. “Non hai niente di cui preoccuparti. La situazione di Uri è assolutamente inusuale. Senza offesa, Uri.”

      â€œNessuna offesa, amico mio” disse Uri. “Naomi, Lash non è l’angelo più ribelle qui dentro, anche se lui vorrebbe farlo credere.” Sorrise, mostrando le fossette. “Ci sono cose peggiori che uno può combinare oltre a fare un po’ di scenate e incasinare gli incarichi.”

      Lash fece una smorfia. “Non le chiamerei scenate.”

      â€œCosa hai fatto?” Naomi non riusciva ad immaginare che Uri avesse combinato qualcosa di tanto grave da essere punito con l’Inferno. Non sembrava il tipo. “Non sapevo che gli angeli potessero ricevere questa punizione.”

      â€œNon sono stati gli arcangeli a punirlo.” Rachel guardò la tessera di Uri, fece una smorfia, e ne prese un’altra dal centro del tavolo. “Non l’avrebbero mai fatto.”

      â€œOh, io mi posso benissimo immaginare Gabrielle che ordina una cosa del genere” disse Lash.

      â€œLash” lo avvisò Naomi. Gabrielle era ancora un punto dolente per lui. Rachel le aveva raccontato come Gabrielle e Lash non andassero d’accordo. Quindi, quando Gabrielle era stata designata per essere il suo supervisore, aveva pensato che sarebbe stato difficile lavorare con lei. Al contrario, lei mostrava molta pazienza con Naomi e le dava anche del tempo extra per completare alcuni addestramenti. Naomi


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