Il Ballo Di Lido. T. M. Bilderback

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Il Ballo Di Lido - T. M. Bilderback


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un po'. "Il capitano Baker era furioso. Si scambiarono parole molto dure, e Manny alzò le mani e se ne andò. All’istante." Svoltai lungo la strada di Manny. "Quando lo trovai, ero disgustata. Da allora sono rimasta disgustata da Manny." Diedi un'occhiata a Sam. "Manny era un buon poliziotto. Normalmente, si sarebbe occupato del lavoro prima del piacere, soprattutto se ero con lui. . . ma non questa volta. E ciò gli si ritorse contro."

      Sam annuì mentre parcheggiavo il Maggiolino e abbassò la visiera in modo che la placca "Detective in servizio" apparisse attraverso il parabrezza. "Non ho mai pensato che fosse un cattivo poliziotto, perché sapevo che non saresti rimasta in coppia con lui se lo fosse stato."

      Mentre uscivamo, dissi: "Manny non riusciva proprio a tenerselo nei pantaloni." Feci un gesto verso il suo palazzo. "Un esempio calzante.”

      Ora, guardai Manny. "Sì, Manny, ti conosco bene. Ho sentito che... hai completato le cose... dopo la morte della ragazza."

      "Non ho potuto evitarlo! Non l'ho fatto apposta, dannazione!"

      Mi divertivo guardando Manny agitarsi. Neanch'io potevo farne a meno. C'era qualcosa... di karmico... in Manny che cercava di giustificare l'eiaculazione dentro una ragazza morta.

      Pensai che fosse stato molestato abbastanza al riguardo. A Sam, dissi: "Diamo un'occhiata."

      Sam ed io passammo oltre gli agenti davanti alla porta dell'ufficio di Manny. Manny ci seguì, per una volta tenendo la bocca chiusa. Un giovane detective era dentro, si guardava intorno e studiava la disposizione dell'omicidio. Alzò lo sguardo quando entrammo.

      Mi avvicinai a lui e porsi la mano. "Tenente Mickey Rooney. Questo è il mio partner, Sam Tanner."

      Il giovane mi strinse la mano. "Detective di Terzo grado Bryan McGee, signora." Fece un cenno con la testa a Sam, che rispose con un cenno.

      “Cos'ha per me, detective?" Chiesi.

      "Ho guardato la traiettoria del colpo, e credo che sia stato sparato dal tetto dall'altra parte della strada." Ci mostrò il punto in cui il proiettile era entrato dalla finestra. Stranamente, aveva lasciato solo un piccolo buco, invece di frantumare l'intera finestra. McGee usò un metro per mostrare il percorso del proiettile. L'angolo era di circa trentacinque gradi. Continuò: "Ora, se ci fate caso, è entrato lì, ha colpito la vittima e si è conficcato nel muro." Puntualizzò. "Da quanto ho capito dal signor Salazar, e a giudicare dalla traiettoria del colpo, non credo che la donna fosse il bersaglio designato." McGee fece una pausa. "Credo che il colpo fosse destinato al signor Salazar."

      ***

      IL PADRE DI LIDO PRESE Lido con forza a calci nella gamba.

      "Svegliati, garçon! Oggi impari a cacciare l'alligatore!"

      Lido si sedette a letto, strofinandosi gli occhi. Non era ancora l'alba.

      "Vestiti! Dobbiamo essere sul bayou prima che sorga il sole!"

      Lido si vestì. Andò in cucina.

      Suo padre gli diede un biscotto raffermo piuttosto grande. "Mangialo. Conserva le briciole se vuoi le dejeuner!"

      "Sì, Papa."

      Scesero la scala per entrare nella barca. Pierre teneva in mano una lampada a cherosene per illuminare la strada. Gli animali che risiedevano nel bayou facevano molti rumori mentre i due Bouvier iniziarono il loro viaggio nel profondo del bayou.

      "Papa?"

      "Sì?"

      "Dove sono le altre persone?"

      Pierre sbuffò. "Perché hai bisogno di altre persone? Hai me, e hai il bayou. Di cos'altro hai bisogno?"

      Lido rimase tranquillo.

      Pierre infine diede un’occhiata al ragazzo, e poi si girò. "Le altre persone, sono fuori dal bayou. Non abbiamo bisogno di loro. Qui abbiamo tutto quello che ci serve." Si voltò verso Lido. "Basta chiacchiere, eh? Siamo vicini agli alligatori."

      Lido si guardò intorno, ma non vide alcun alligatore. Vide diversi tronchi galleggiare nell'acqua torbida. Guardandosi intorno, vide una camicia rossa su un ciuffo d'erba. Sembrava identica a quella che indossava sua madre l'ultima volta che la vide.

      "Papa! Guarda! È la camicia di Maman!" Lido la indicava in modo frenetico.

      Pierre rapidamente schiaffeggiò il ragazzo sulla bocca. "Calme, garcon!" sibilò Pierre, ” Gli alligatori... sono tutti intorno a noi!"

      "Ma, Papa...!"

      "Sì, è la camicia di tua maman!" Pierre indicò i tronchi galleggianti. "Fa da esca! Questi alligatori, non vengono mica quando fischi!"

      Lido non avrebbe potuto essere più scioccato. Suo padre aveva usato il corpo della madre per attirare gli alligatori!

      Pierre impugnò un fucile. “Ora guarda, garcon, e vedrai come si spara all’alligatore!” Cominciò a sparare.

      Con orrore crescente, Lido assistette al tentativo di fuga degli alligatori, ma suo padre era troppo veloce per loro. Il fucile continuava a rimbombare, e il suono era un rumore continuo.

      Infine, Pierre posò il fucile. Rideva. "Ne abbiamo almeno dieci! Ora siamo a posto!"

      Capitolo Due

      Manny cominciò a balbettare.

      Il mio cellulare iniziò a squillare.

      Lasciai Manny con Sam e uscii nel corridoio per rispondere al telefono.

      “Rooney.”

      “Ciao, Mickey!”

      Ci vollero un paio di secondi per riconoscere la voce. "Joey Justice! Che diavolo vuoi adesso?"

      "Meno chiacchiere, Mickey. Ho appena parlato al telefono con il tuo capitano Baker. Il tuo volo parte appena puoi arrivare all'aeroporto O'Hare. È l'aereo privato della Sicurezza di Justice ed ecco cosa dovete fare..." Il Capitano ha chiarito tutte le informazioni pertinenti all’ingresso riservato. "E, ascolta... porta Manny! Lui è parte della faccenda!"

      "Buffo che tu abbia nominato Manny. Siamo a..."

      Joey m’interruppe. "Non importa dove siete! Non su una linea telefonica non protetta! Non usare nemmeno il tuo Maggiolino per andare all'aeroporto. Se una pattuglia non può accompagnarvi, prendete un taxi. Vi rimborserò. Ma, andatevene subito!"

      Stavo fremendo di rabbia. “Voglio sapere..."

      Justice m’interruppe di nuovo. Niente di buono. “So che lo vuoi sapere, e so che sei arrabbiata, Mickey. Diciamo solo che ho raccolto un po' di chiacchiere, e che siamo tutti in pericolo. Prima arrivate qua, meglio è per tutti noi." Fece una pausa. “Mickey, per favore. Possiamo discutere quando arrivi qua, ok? Ma, fidati quando ti dico che è urgente! Parti subito!”

      Finalmente compresi la paura di Joey. Rasentava il panico. "Stiamo arrivando, Joey." Riattaccai.

      Tornai nell'ufficio di Manny. "Sam! Dobbiamo andarcene subito!" Indicai Manny. "Vieni anche tu! Adesso!"

      "Dammi il tempo di vestirmi..." iniziò


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