Maternità: Dramma in quattro atti. Bracco Roberto
Читать онлайн книгу.E non c'è altro.
Tutto questo, marchesa, è d'una solennità che m'impensierisce, che mi sconvolge.
Io vi assicuro, mio buon Maurizio, che, mentre vi parlo, nessuna donna è più felice di me.
Io parteciperei volentieri alla vostra felicità se mi fosse consentito di non trovarmi qui, vicino a voi.
Credete dunque proprio che stia per cascare il mondo?
Il mondo, no; ma una tegola sul mio capo, sì. Io ne ho il presentimento.
(alzandosi) Guardatemi in faccia e avrete invece il presentimento più lieto che si possa avere.
Ma è permesso almeno di saper la ragione della vostra insuperabile felicità?
(con gli occhi pieni di luce) Una ragione grande grande grande!
Che non volete dirmi?
Ve la dirà lui, non dubitate.
(sobbalzando) A proposito!.. Egli può capitarci addosso da un momento all'altro. Entra, spesso, senza farsi annunziare. Per carità, marchesa, non ci lasciamo sorprendere! Avete definitivamente deciso di aspettarlo?
Ne dubitate ancora?
Ebbene, se siete irremovibile, nascondetevi subito, e che Dio mi protegga!
… Dove mi nasconderò?
(indicando l'uscio laterale) Qui, qui…
(prima di aprire, maliziosamente) Che camera è questa?
(imbarazzatissimo) Marchesa, è la mia camera… da letto. Ne sono dolente, ma è così. È la sola che sia attigua al mio salotto.
Meglio! È la camera più compromettente. Ciò mi garantisce la vostra complicità. (Apre. Guarda.) Camera da letto, per due?
Io… di notte… ho l'abitudine di…
Di raddoppiarvi?
Press'a poco, marchesa.
Meraviglioso!
Mah!
(uscendo) Vi raccomando, Maurizio. Lasciatelo parlare.
Io ne piglio una malattia!
(chiude.)
SCENA IV
(in grande orgasmo, tocca, due, tre, quattro volte urgentemente, il bottone del campanello elettrico.)
(entrando, assume il suo aspetto di servo esperto.)
Decio… la signora di poco fa se n'è andata.
Diciamo così, la seconda signora.
La seconda signora.
Io, non l'ho vista uscire.
Perchè sei uno stordito. (Martellando le parole) Se ne è andata!
(ride) Eh eh eh!
Non ridere quando ti do degli ordini.
Se ne è andata.
Se viene il marchese di Montefranco, può entrare liberamente come al solito.
Il marchese è venuto un minuto fa.
(spaventato) Santi numi! E che gli hai detto?
L'ho pregato di aspettare un momento.
Non gli hai detto altro?
Non una parola di più. Conosco i miei doveri.
Va! Presto! Chiamalo! Presto, Decio! Muoviti! Muoviti!
(esce correndo.)
Io ne piglio una malattia!
(entrando) Come?!.. Sei solo?
O perchè non dovrei essere solo?
Il tuo servo mi ha fatto aspettare.
Ti domando mille scuse. È stato un equivoco.
Egli aveva una certa faccia!
(accalorandosi) Ma che faccia si è permesso di avere quell'animale!?
La faccia del servo di un padrone che è in buona compagnia.
Io mi meraviglio di te che stai a guardare la faccia del mio servo! Quell'uomo è un bugiardo.
Se non ha parlato!
È un bugiardo sopra tutto quando tace. Io non ero nè in buona nè in cattiva compagnia. E ti prego di credermi. Domando e dico: perchè non dovrei essere solo?
Ma finiscila. Avevo creduto che non ti fossi ancora liberato dalla piccola Olga.
(rasserenandosi) Ah! Dalla piccola Olga?.. Difatti…
Ma guarda che gesuita! Ci scommetto che per non farmela incontrare l'hai mandata via, alla chetichella, per la porta di servizio!
È probabile.
Come se io poi non fossi al corrente di tutto! Era… il primo turno del nuovo abbonamento. Lunedì, mercoledì e venerdì. Oh! Hai fatto un buon contratto. Olghina è un'oca, ma ha delle attrattive. Poco sfruttata, salute eccellente…
Ottima salute, questo sì.
Ieri sera mi fece ridere tanto Elvira Melfi, con cui Olghina si era consigliata. Già, il salotto della Melfi, è diventato divertentissimo: una specie di Borsa in cui…
(dando un'occhiata alla porta a destra e interrompendo vivamente) Hai visto il risultato della gara Parigi-Vienna? Il trionfo delle Mercedes! Ma le Panhard si sono battute bene! Io, per me, sono sempre per le Panhard. È vero che non possederò mai un'automobile, perchè l'automobile è decisamente il meno igienico dei veicoli. Chi ci sta dentro non ha come respirare. Chi non ci sta dentro ne è investito. L'uno crepa d'asfissia, l'altro si rompe la nuca, quando non se la rompono l'uno e l'altro. Tutto ciò non è igienico… Ma non importa. Io sono per le Panhard. Se mi si condanna ad andare in un'automobile, io vado in una Panhard. È inutile! La sento così. Le corse non provano niente. Mi dirai: la velocità. Per conto mio, potrei rispondere: io della velocità me ne impipo. Ma comprendo che i miei gusti non fanno legge! E neppure l'igiene fa legge! La migliore igiene, del resto, è quella di scomodarsi il meno possibile. La questione della velocità è ritenuta di primaria importanza? Ebbene, ragioniamone un po'!..
Ma che diamine hai con le automobili?
No, volevo assodare che…
Mi sembri uno scimunito, stamane. Il nuovo abbonamento ti ha dato alla testa. Si vede che invecchi. Lascia stare le automobili, e dammi retta