La Clessidra del Killer . Блейк Пирс

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La Clessidra del Killer  - Блейк Пирс


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sto divertendo. Che altro possiamo fare con questi robot?”

      Bill disse: “C’è un programma che ci permette di avanzare verso di loro, mentre spariamo.”

      “Allora proviamoci.”

      Bill parlò nel microfono.

      “Corpo a corpo.”

      Tutti gli otto nemici cominciarono a muoversi, e Bill e Riley avanzarono verso di loro passo dopo passo, sparando a piccole scariche. Un paio di robot caddero, e gli altri si sparpagliarono, rendendo più difficile colpirli.

      Mentre Bill sparava in lontananza, si rese conto che qualcosa mancava in quella simulazione.

      Non sparano anche loro, pensò.

      Poi, improvvisamente, il sollievo per aver salvato l’ostaggio stranamente scomparve. Dopotutto, lui e Riley avevano soltanto salvato la vita di un robot.

      Non cambiava la realtà di quanto era accaduto il mese precedente.

      Certamente non aveva riportato Lucy in vita.

      Il senso di colpa lo perseguitava ancora. Se ne sarebbe mai liberato?

      E sarebbe mai riuscito a tornare a lavoro?

      CAPITOLO TRE

      Dopo la sessione di simulazioni, Riley rimase preoccupata per Bill. Certamente si era ripreso in fretta, dopo essersi bloccato unicamente una volta. Ed in realtà era sembrato divertirsi, quando avevano cominciato a sparare con la simulazione del corpo al corpo.

      Le era persino parso allegro, quando aveva lasciato Quantico per tornare al suo appartamento. Eppure, non era lo stesso vecchio Bill che era stato il suo partner per molti anni, e da tanto tempo il suo migliore amico.

      Intuiva quale fosse la sua maggiore preoccupazione: Bill temeva che non sarebbe più stato in grado di tornare a lavoro.

      Avrebbe voluto poterlo rassicurare con parole gentili e semplici, come … “Stai solo attraversando un momento difficile. Succede a tutti. Lo supererai prima di quanto pensi.”

      Ma le rassicurazioni di maniera non erano quello di cui Bill necessitava al momento. E la verità era che Riley non sapeva davvero come sarebbero andate le cose.

      Aveva patito anche lei la DPTS, e sapeva quanto fosse difficile riprendersi. Voleva solo aiutare Bill ad affrontare quel terribile nemico.

      Riley era tornata nel suo ufficio ma, in realtà, aveva ben poco da fare quel giorno al BAU. Non aveva un caso di cui occuparsi, e questi giorni rilassati erano manna dopo l’intensità dell’ultimo caso in Iowa. Sbrigò alcune pratiche burocratiche, che necessitavano della sua attenzione, e se ne andò.

      Mentre guidava verso casa, si sentiva contenta al pensiero di cenare con la propria famiglia. Era felice specialmente per aver invitato Blaine Hildreth e la sua famiglia ad unirsi a loro.

      Riley era felice per la presenza di Blaine nella sua vita. Era un uomo bello ed affascinante e, come lei, divorziato piuttosto di recente.

      Si era dimostrato anche molto coraggioso.

      Era stato Blaine a sparare e ferire gravemente Shane Hatcher, quando aveva minacciato la famiglia di Riley.

      Riley gli sarebbe stata grata per questo per sempre.

      Aveva trascorso una sola notte con Blaine finora, a casa sua. Si erano dimostrati alquanto discreti in merito; la figlia dell’uomo, Crystal, era via dai cugini, per le vacanze di primavera. Riley sorrise ricordando come avevano fatto appassionatamente l’amore.

      Quella sera sarebbe finita allo stesso modo?

      *

      La governante di Riley, Gabriela, aveva preparato un delizioso pasto a base di chiles rellenos, ricetta di famiglia che aveva portato con sÈ dal Guatemala. Tutti si stavano godendo i fumanti peperoni abbondantemente ripieni.

      Riley si sentiva profondamente soddisfatta per l’ottima cena e la meravigliosa compagnia.

      “Non troppo picante?” Gabriela chiese.

      Non era troppo caldo e piccante per le papille gustative degli americani, naturalmente, e Riley era certa che Gabriela ne fosse consapevole. Gabriela mostrava sempre moderazione con le sue ricette originali del Centro America. Era ovviamente a caccia di complimenti, che arrivavano rapidamente e facilmente.

      “No, è perfetto” rispose April, la figlia quindicenne di Riley.

      “Il migliore di sempre” aggiunse Jilly, la tredicenne che Riley stava per adottare.

      “Davvero fantastico” si unì Crystal, la migliore amica di April.

      Il padre di Crystal, Blaine Hildreth, rimase per un poco in silenzio ma Riley intuì dalla sua espressione che era incantato dal piatto. E l’apprezzamento dell’uomo era un particolare complimento, perché veniva da un esperto: Blaine possedeva un ristorante esclusivo ma casual lì a Fredericksburg.

      “Come lo fa, Gabriela?” le chiese dopo qualche boccone.

      “Es un secreto” la donna rispose con un sorriso malizioso.

      “Un segreto, eh?” Blaine disse. “Che tipo di formaggio ha usato? Non riesco a capirlo. Ma so che non si tratta di Monterey Jack o Chihuahua. Manchego, forse?”

      Gabriela scosse la testa.

      “Non lo dirò mai” replicò con un sogghigno.

      Mentre Blaine e Gabriela continuavano a chiacchierare sulla ricetta, parte in inglese e parte in spagnolo, Riley si trovò a chiedersi se lei e Blaine potessero …

      Arrossì un po’ all’idea.

      No, non accadrà stanotte.

      Sarebbe stato difficile essere tranquilli e discreti, visti tutti i presenti.

      Non che ci fosse qualcosa di sbagliato nelle cose così com’erano.

      Essere circondata da persone a cui voleva profondamente bene era già sufficiente per quella serata particolare. Ma, mentre osservava la sua famiglia ed i suoi amici divertirsi, una nuova preoccupazione cominciò ad emergere nella mente di Riley.

      Una persona seduta a tavola con loro aveva a malapena pronunciato una sola parola finora. Si trattava di Liam, il nuovo coinquilino di Riley. Aveva l’età di April, ed i due adolescenti qualche tempo prima avevano avuto una storia. Riley aveva salvato l’alto ed allampanato ragazzo da un padre violento ed ubriaco. Il giovane aveva bisogno di un posto in cui vivere, e, al momento, ciò significava dormire sul divano nel soggiorno di Riley.

      In genere, Liam era chiacchierone e socievole. Ma qualcosa sembrava turbarlo quella sera.

      Riley domandò: “Qualcosa non va, Liam?”

      Il ragazzo non sembrò nemmeno sentirla.

      Riley alzò leggermente il tono di voce.

      “Liam.”

      Liam sollevò lo sguardo dal piatto, che aveva toccato appena, fino ad allora.

      “Huh?” disse.

      “Qualcosa non va?”

      “No. Perché?”

      Riley strizzò gli occhi nervosamente. C’era qualcosa che non andava, era chiaro. Liam di rado rispondeva a monosillabi.

      “Me lo stavo soltanto chiedendo” la donna disse, ripromettendosi di parlare da sola con il ragazzo in un altro momento.

      *

      Gabriela concluse il pasto con un delizioso dessert a base di flan. Riley e Blaine si godettero dei drink nel dopo cena, mentre i quattro ragazzi si divertivano in soggiorno, ed infine Blaine e sua figlia tornarono a casa.

      Riley attese che April e Jilly si ritirassero nelle proprie camere per la notte. Poi, andò da sola in soggiorno. Liam


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