Orlando Furioso. Lodovico Ariosto

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Orlando Furioso - Lodovico Ariosto


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spiraglio tocca

      col fuoco il ferro, e quel subito scocca.

      75

      Dietro lampeggia a guisa di baleno,

      dinanzi scoppia, e manda in aria il tuono.

      Trieman le mura, e sotto i piè il terreno;

      il ciel ribomba al paventoso suono.

      L'ardente stral, che spezza e venir meno

      fa ciò ch'incontra, e dà a nessun perdono,

      sibila e stride; ma, come è il desire

      di quel brutto assassin, non va a ferire.

      76

      O sia la fretta, o sia la troppa voglia

      d'uccider quel baron, ch'errar lo faccia;

      o sia che il cor, tremando come foglia,

      faccia insieme tremare e mani e braccia;

      o la bontà divina che non voglia

      che 'l suo fedel campion sì tosto giaccia:

      quel colpo al ventre del destrier si torse;

      lo cacciò in terra, onde mai più non sorse.

      77

      Cade a terra il cavallo e il cavalliero:

      la preme l'un, la tocca l'altro a pena;

      che si leva sì destro e sì leggiero,

      come cresciuto gli sia possa e lena.

      Quale il libico Anteo sempre più fiero

      surger solea da la percossa arena,

      tal surger parve, e che la forza, quando

      toccò il terren, si radoppiasse a Orlando.

      78

      Chi vide mai dal ciel cadere il foco

      che con sì orrendo suon Giove disserra,

      e penetrare ove un richiuso loco

      carbon con zolfo e con salnitro serra;

      ch'a pena arriva, a pena tocca un poco,

      che par ch'avampi il ciel, non che la terra;

      spezza le mura, e i gravi marmi svelle,

      e fa i sassi volar sin alle stelle;

      79

      s'imagini che tal, poi che cadendo

      toccò la terra, il paladino fosse:

      con sì fiero sembiante aspro ed orrendo,

      da far tremar nel ciel Marte, si mosse.

      Di che smarrito il re frison, torcendo

      la briglia indietro, per fuggir voltosse;

      ma gli fu dietro Orlando con più fretta,

      che non esce da l'arco una saetta:

      80

      e quel che non avea potuto prima

      fare a cavallo, or farà essendo a piede.

      Lo seguita sì ratto, ch'ogni stima

      di chi nol vide, ogni credenza eccede.

      Lo giunse in poca strada; ed alla cima

      de l'elmo alza la spada, e sì lo fiede,

      che gli parte la testa fin al collo,

      e in terra il manda a dar l'ultimo crollo.

      81

      Ecco levar ne la città si sente

      nuovo rumor, nuovo menar di spade;

      che 'l cugin di Bireno con la gente

      ch'avea condutta da le sue contrade,

      poi che la porta ritrovò patente,

      era venuto dentro alla cittade,

      dal paladino in tal timor ridutta,

      che senza intoppo la può scorrer tutta.

      82

      Fugge il populo in rotta, che non scorge

      chi questa gente sia, né che domandi;

      ma poi ch'uno ed un altro pur s'accorge

      all'abito e al parlar, che son Selandi,

      chiede lor pace, e il foglio bianco porge;

      e dice al capitan che gli comandi,

      e dar gli vuol contro i Frisoni aiuto,

      che 'l suo duca in prigion gli han ritenuto.

      83

      Quel popul sempre stato era nimico

      del re di Frisa e d'ogni suo seguace,

      perché morto gli avea il signore antico,

      ma più perch'era ingiusto, empio e rapace.

      Orlando s'interpose come amico

      d'ambe le parti, e fece lor far pace;

      le quali unite, non lasciar Frisone

      che non morisse o non fosse prigione.

      84

      Le porte de le carceri gittate

      a terra sono, e non si cerca chiave.

      Bireno al conte con parole grate

      mostra conoscer l'obligo che gli have.

      Indi insieme e con molte altre brigate

      se ne vanno ove attende Olimpia in nave:

      così la donna, a cui di ragion spetta

      il dominio de l'isola, era detta;

      85

      quella che quivi Orlando avea condutto

      non con pensier che far dovesse tanto;

      che la parea bastar, che posta in lutto

      sol lei, lo sposo avesse a trar di pianto.

      Lei riverisce e onora il popul tutto.

      Lungo sarebbe a ricontarvi quanto

      lei Bireno accarezzi, ed ella lui;

      quai grazie al conte rendano ambidui.

      86

      Il popul la donzella nel paterno

      seggio rimette, e fedeltà le giura.

      Ella a Bireno, a cui con nodo eterno

      la legò Amor d'una catena dura,

      de lo stato e di sé dona il governo.

      Ed egli tratto poi da un'altra cura,

      de le fortezze e di tutto il domìno

      de l'isola guardian lascia il cugino;

      87

      che tornare in Selandia avea disegno,

      e menar seco la fedel consorte:

      e dicea voler fare indi nel regno

      di Frisa esperienza di sua sorte;

      perché di ciò l'assicurava un pegno

      ch'egli aveva in mano, e lo stimava forte:

      la figliuola del re, che fra i captivi,

      che vi fur molti, avea trovata quivi.

      88

      E dice ch'egli vuol ch'un suo germano,

      ch'era minor d'età, l'abbia per moglie.

      Quindi si parte il senator romano

      il


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