La fine dell'amore. Bracco Roberto
Читать онлайн книгу.a tutto pasto! Voi potete giocare a… carambola sul mio bigliardo; ma nel mio salotto non più; ed io (scherzosa) posso contare sulle vostre intenzioni, perchè… mettiamo le cose a posto… se siete riuniti in questo recondito angolo del mondo, significa che mi ci avete seguìta!
– Naturale!..
– Senza dubbio!..
– È vero!..
– È evidente!
Domando scusa, marchesa: io non vi ci ho seguita: io vi ci ho incontrata.
Ma ci rimanete.
Ci rimango…
E non ci rimanete forse per me?..
In qualità di medico.
Ma io non sono malata.
La vita di una donna senza marito è sempre una malattia!..
Che voi non sapete curare…
Mi ci provo.
(pungente) Ma non ci riuscite!
(mettendo la mano sul petto all'uso schermistico.)«Toccato», dottore!
(condiscendente) «Toccato».
(con solennità gioconda, salendo sopra uno sgabbelletto)Si mette ai voti il programma della gita a cavallo!
Accettato all'unanimità!
(insieme) All'unanimità!
Meno uno!
Peggio per quell'uno.
(a Rivoli, guardandogli le gambe) Come!! Ci andate anche voi a cavallo?
E perchè non dovrei andarci?
Avete un bel fegato!
Conte, mi cedete il vostro Black boy?
Mi permetterei piuttosto di offrirvi la mia cavallina. Black boy è troppo duro di bocca e devo lavorarmelo io. Se mi date licenza, vado io stesso a insellare Lady Florence.
E gli altri?
Noleggeremo i bucefali del Santoro.
Ma sin là c'è una tappa di un chilometro.
Ci andrete voi, Rivoli.
… Con piacere.
E presto, eh?
Volo, marchesa. (Si allontana, sforzandosi, invano, di affrettare il passo, ed esce.)
Abbiate pazienza, Albenga: andateci voi pure, perchè Rivoli non mi sembra molto disposto a volare.
Vi servo, marchesa. (Esce.)
Io corro alla scuderia.
Grazie.
Prego… (Esce.)
(accomiatandosi) Ed io, giacchè ho da restar solo, vado a fare un po' di onesta colazione.
Superfluo il dirvi, dottore, che durante la mia assenza voi siete padrone della mia casa come di solito. Qui, troverete seggiole a sdraio, libri, giornali illustrati: tutte cose di cui difetta il vostro alberghino, esageratamente campestre.
Troppo buona, marchesa. Profitterò. (Via.)
SCENA III.
ANNA e D'ALMA
(è lontanissimo da lei, in un canto della stanza, nel suo atteggiamento di sognatore.)
(siede.) (Un silenzio.) E voi?
Io… deploro!
(schiettamente curiosa) Che deplorate?
Quello che qui accade.
È strano! A me pare che non accada proprio niente.
(serafico) Non siete voi, Anna, la farfalla intorno a cui scherzano dei bambini più o meno insidiosi?
(un po' imitandolo) E non siete voi, Giuliano, uno dei bambini più o meno insidiosi che scherzano intorno a questa farfalla?
Oh, no!.. Io la guardo! Io l'ammiro!.. Ma la mia mano non oserebbe mai di ghermire quelle ali agitate vertiginosamente da una così gentile inconscienza.
Mai?!
Mai! (Siede.)
(risatina) Converrete che c'è del metodo in tutto questo.
Attribuireste voi a me, come agli altri, un volgare calcolo… maschile?!
Volgare, non so; ma, via, maschile… credo di sì.
(con accento drammatico) Quale inganno è il vostro!!
(di scatto) Cosa?!
Anch'io, è vero, sono vissuto nella corruzione. Anch'io sono stato vittima dell'abbrutimento che col pretesto degli istinti… coinvolge l'umanità!.. Ma quando ho conosciuto voi, creatura eletta, minacciata dalla corrente malefica, io ho avuta nausea di me stesso. La mente mia ha concepito la salvezza di un affetto inestinguibile; e ha visto, luminosa, la possibilità di eliminare l'errore, di sollevarsi dal fango e di correggere perfino i così detti istinti…
(spalancando tanto d'occhi) Ah?!
E d'allora in poi, Anna, il miraggio della mia vita si è elevato; e, vagheggiando le estasi purissime delle anime che s'incontrano all'infinito, io non ho desiderato che il godimento di un amore perfetto, casto, immateriale!..
(lo guarda, sorpresa, attonita. Indi, dissimulando nell'ammirazione uno strano dubbio) E… ditemi: sono certamente io… la sola donna che vi abbia ispirato un amore… di questa specie?
La sola!!!
(con orgoglio entusiastico foderato d'ironia) È una grande sodisfazione! (Pausa. Poi, con burlesca volubilità, alzandosi) E se per caso fossi stata vostra moglie?
(imbarazzatissimo) Non mi sono mai permesso di rivolgermi una simile domanda.
Ah, già! Dimenticavo che, dati i vostri ideali, non ci sono più mogli… e, soprattutto, poi, non ci sono più mariti. (Sospirando) Io, invece, sono molto maritata! (Risatina) Perchè le mogli separate dai loro mariti possono sentirsi più maritate delle altre?
(confuso) Marchesa… come volete che lo sappia io!?
Avete ragione! Nondimeno, il perchè è così semplice! Un marito, anche se intrinsecamente abbominevole, stando lontano, vale sempre più di quanto varrebbe se stesse vicino. Sono due anni che mio marito… è separato da me. Da questo punto di vista, io comincio a sentirmi maritatissima!
(dopo una reticenza) Lo amate?
(contraffacendolo)