Danzando Verso La Felicità. Marisa Santi

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Danzando Verso La Felicità - Marisa Santi


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cena, ma quando fa il suo ingresso nella sala da pranzo per raggiungerci, noto lo sguardo e la bocca aperta di Roby. Forse adesso anche lei potrà capire perché mi ha scombussolata così tanto. Dovrebbe essere illegale essere così dannatamente belli. Con due dita spingo in sù il mento di Roby per farle chiudere la bocca e con aria divertita le dico: <<Chiudi la bocca, sei indecente!>> Non le rimane che tacere, ma si vendica con un piccolo calcio sotto il tavolo.

      <<Ciao Mattia, come stai?>> gli chiedo fissandolo negli occhi senza farmi ipnotizzare dal suo magnetismo travolgente.

      <<Bene grazie, e tu?>>

      <<Anch’io! Ti presento la mia migliore amica Roberta>> gli dico indicandola.

      <<Piacere Roberta>>

      Nonostante il blocco iniziale, Roby prende subito confidenza con Mattia. Sfoggia la sua grande faccia da fondoschiena e lo tempesta di domande. Com’è possibile che alla mia timida amica non fa l’effetto che ha fatto a me? Io la sera prima ero pietrificata e quasi non riuscivo a parlare. Ci siamo invertite i ruoli: lei è diventata estroversa ed io esageratamente timida. Nella sala si sente il vociare di sottofondo tipico di più conversazioni aperte. Di punto in bianco Vanessa mi chiede urlando da un tavolo non molto vicino al nostro: <<Isabel, ricordami qual è la data della prossima gara!>>

      <<Devi partecipare ad una gara?>> mi domanda Mattia facendo trapelare la voglia d’essere invitato anche lui.

      <<Si, vuoi venire anche tu con questi matti?!? Almeno potresti tenerli un po’ a bada, così eviteranno di farmi fare figuracce!>>

      <<Molto volentieri>> mi risponde fissandomi in modo da mettermi in soggezione. Abbasso lo sguardo per nascondere il rossore e soprattutto per evitare che Roby se ne possa accorgere.

      La serata scorre piacevolmente, decidiamo di rimanere in casa e, come al solito, riusciamo a perdere la cognizione del tempo se non fosse per i primi sintomi di stanchezza si fanno notare. Vista l'ora, Roberta decide di tornare a casa.

      <<Vado, accompagnami alla porta>> mi dice, trascinandomi con lei. Mi ringrazia per l’invito a cena e soprattutto per averle fatto fare la conoscenza di Mattia.

      Mentre ci stiamo recando verso la sua auto mi guarda e mi dice: <<Non ho potuto fare a meno di vedere quanto siate affiatati tu e Mattia; tutto ciò mi preoccupa! Oltre ad essere tua amica, lo sono anche di Max. Mi spiacerebbe davvero tanto vedere distrutto il vostro rapporto. Sai che ti voglio bene Isabel, fai attenzione. Se Max dovesse vedere quello che ho visto io stasera, potrebbero nascere delle discussioni.>>

      <<Stai esagerando, mi comporto con lui esattamente come faccio con gli altri…>>

      <<Ne sei proprio sicura?!? L’ho notato solo io come ti guarda?>>

      <<Perché, come mi guarda?>>

      <<Con appetito!>>

      <<Robyyyyyyy!!!>> le ringhio.

      <<Fidati Isabel, tu piaci a Mattia, è palese, anche mentre si congedava ti guardava profondamente.>>

      Scoppio in una risata nervosa e dico: <<Roby, si chiama alcool! Stasera abbiamo un po’ esagerato con il vino a cena. Secondo me non è come dici tu!>>

      <<Come vuoi. Spero davvero che sia così, comunque ti posso garantire che lui non ti toglie gli occhi di dosso!>>

      Cerco di liquidarla per non continuare questa inutile conversazione.

      <<Buonanotte Roby, ci vediamo domani. E stai tranquilla okay?>>

      <<Sì… notte Isabel>>

      Ci diamo due baci sulla guancia. Aspetto che si allontani con l’auto e poi rientro in casa.

      Cerco di non pensare a quello che mi ha detto. Non voglio soffermarmi a quello che la mia amica crede di aver visto e ai suoi “film mentali”. È vero che lui mi intimidisce tanto e che non posso fare a meno di guardarlo, ma è solo perché sono attratta dal suo aspetto. Nemmeno lo conosco, perché Roby deve sempre demoralizzarmi così? Uff…

      

      

      IV

      Gli ultimi quindici giorni sono stati devastanti, ma il tanto sospirato giorno della gara è arrivato. Con Oscar, il mio ballerino e amico, abbiamo aspettato ore affinché arrivasse il nostro turno. Abbiamo aperto con un paso doble e due assoli. Durante l’attesa Oscar ha avuto l’ansia tutto il tempo. Finalmente partono con la classifica e sentiamo i nostri nomi piazzati al primo posto. La fatica e i sacrifici intensi di questi mesi sono serviti!

      <<Isabel ce l’abbiamo fatta!>> esclama Oscar entusiasta, poi mi prende in braccio e mi fa girare come una trottola.

      Le lacrime iniziano a scendermi inaspettate, sarà per la tensione accumulata in questo ultimo periodo. Oltre che riscoprirmi timida, sono diventata pure frignona.

      Ancora incredula per il primo posto: <<Avranno apprezzato il nostro affiatamento, siamo stati sempre coordinati e precisi nei movimenti. E anche questa la portiamo a casa Oscar!>> Gli dico felice.

      In queste circostanze tutta la stanchezza immagazzinata nei giorni passati svanisce. Siamo una coppia competitiva e la presenza dei nostri amici ci ha resi più forti. Il loro affetto ci ha dato una grande carica. Abbiamo avuto una grossa responsabilità e non potevamo deludere la scuola, i nostri coreografi e tutti quelli che credono in noi. Questo sarà l’ultimo anno per entrambi. Oscar mi mancherà tantissimo, lui andrà in America, a Broadway. Danziamo insieme da quando avevamo dieci anni. Non dimenticherò mai il periodo in cui andò in depressione perché non aveva il coraggio di affrontare la sua omosessualità. Ha fatto palpitare molti cuori, è di bell’aspetto e di una dolcezza disarmante, nessuno immaginava potesse non essere etero. In questi anni molte ragazze avrebbero voluto averlo come partner e non solo per la danza. Dopo aver superato la sua paura e aver fatto accettare ciò che è ai suoi familiari e riuscito a trovare anche l’amore. Il suo fidanzato ha i suoi stessi interessi e l’ha aiutato tanto ad uscire dal tunnel. Abbiamo affrontato molte avventure all’interno della scuola e nella vita. Il pensiero che lui vada via mi rende nostalgica, come farò senza il mio Oscar?

      Gli butto le braccia al collo e gli dico: <<Mi mancherai da morire, grazie per questi meravigliosi anni insieme, ti voglio bene!>>

      Non trattenendo più lo stress accumulato, scoppio nuovamente a piangere appoggiando la testa sul suo petto. Lui mi stringe a sé: <<Ehi Isabel, io e te non ci separeremo mai, potrai venire a farmi visita quando vuoi e io farò lo stesso con te. Non ti libererai così facilmente di me. Sei la mia migliore amica, ballerina e nutro un affetto illimitato per te! Dai adesso basta deprimersi… Dobbiamo festeggiare!!!>> Mi dice regalandomi uno dei suoi splendidi sorrisi rassicuranti.

      Andiamo a ritirare il premio e ci esibiamo nuovamente con la nostra coreografia. Ci cambiamo e andiamo a raggiungere gli altri per andare a bere qualcosa insieme.

      Quando arriviamo al locale presento Mattia ad Oscar, e anche lui come me e tutte le donne che lo guardano rimane ammaliato da questo uomo affascinante.

      <<Isabel, dove lo tenevi nascosto questo tipo?>> Mi sussurra all’orecchio.

      <<Non lo nascondevo, lo conosco da pochissimo…>>

      <<È etero?>>

      <<Direi di sì! Ehi, ma non sei già fidanzato tu?>> gli domando fingendo un tono di rimprovero.

      <<Sì, ma essere fidanzati non vuol dire che si debba smettere di rifarsi gli occhi. Non è che perché uno è a dieta non possa leggere il menù!>>

      <<Hai ragione, tranquillo, ha fatto lo stesso effetto anche a me… ma non diciamolo a nessuno>> gli confido sorridendo.

      <<A quanto pare il tuo Max non è un tipo così


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