Danzando Verso La Felicità. Marisa Santi

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Danzando Verso La Felicità - Marisa Santi


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      Ci guardiamo in faccia e scoppiamo a ridere.

      I giorni continuano a scorrere e ho ripreso con la solita routine. Pensandoci è già passato più di un mese dal giorno in cui Mattia è arrivato e tra noi sta nascendo una bella amicizia. Già, un’amicizia che mi sta creando un sacco di problemi con Max. Litighiamo spesso perché a lui non fa piacere che io passi del tempo con il mio nuovo amico, la sua soffocante gelosia cresce di giorno in giorno. Le sue stupide scenate mi stanno stufando e innervosendo. A breve avrò un esame di psicologia e sto studiando tanto. Per me diventa difficile concentrarmi con uno che mi tartassa di messaggi e chiamate per controllarmi in continuazione. Aggiungiamoci anche l’esame della scuola di danza per il diploma accademico. A volte penso d’essere stata avventata ad aver scelto sia la facoltà di psicologia che l’accademia di danza. L’ho fatto perché mi servono entrambe. In ambedue i casi potrò essere d’aiuto al prossimo. Se continuo così tra un po’ lo psicologo servirà a me! Sono giorni che rimango chiusa in camera per studiare. A volte mi domando come faccia mio padre a non dare di matto, lui è un uomo d’affari, segue la borsa e aiuta mia madre con la pensione. Devo aver preso da lui ad impelagarmi con mille impegni. Basta pensare, Isabel! Sarebbe meglio che mi allenassi un po’ per scaricare lo stress. Scendo in palestra e inizio a lavorare sulla nuova coreografia per la quale verrò esaminata, ma ogni tentativo finisce male: questi nuovi passaggi mi stanno facendo impazzire! Sto attraversando un brutto periodo artistico, sono parecchio stanca e la relazione con Max sta prendendo una brutta piega: quella verso il declino! Decido di darci un taglio con gli allenamenti e vado sul terrazzo e provo a rilassarmi un pochino. Mi siedo sul dondolo e gli occhi iniziano a riempirsi di lacrime. Mentre sono impegnata nel piangermi addosso non mi rendo conto della presenza di Mattia e vedendolo sussulto.

      Si siede vicino a me e dolcemente mi chiede: <<Perché stai piangendo? Cosa ti succede?>>

      Lo guardo stupita dalla sua presenza e dalla sua premura e rispondo con un filo di voce: <<Fra qualche giorno dovrò superare un esame ed ho una paura folle di non farcela.

      Questo è l'ultimo anno di accademia. Mi sento stanca, stressata, cerco d’essere forte e indistruttibile e desidero tanto realizzare il mio sogno. Lo so che potrei prendermi una pausa dall’università e concentrarmi su una cosa alla volta, ma non voglio rimanere indietro. In questo periodo sto studiando un casino e ci sono giorni, come oggi, che mi perdo in un bicchiere d’acqua. Ho difficoltà a configurare degli stupidi passaggi. Oggi vedo tutto nero! Non so, magari sono solo agitata per il tempo che sta correndo via troppo velocemente...>> Sicuramente non posso dirgli che ho anche problemi con Max a causa della sua presenza.

      Improvvisamente mi rendo conto che mentre ascoltava il mio piagnisteo mi aveva preso la mano e me la stava accarezzando con dolcezza per consolarmi. Il suo tocco… Non faccio in tempo a pensare all’effetto che mi fa la sua mano sulla mia, che, tutto d’un tratto, mi prende il viso tra le mani e guardandomi intensamente negli occhi mi dice: <<Non perderti d'animo concentrati su una cosa alla volta, adesso è importante la coreografia? Allora concentrati solo su quella e pensa a quanto hai lavorato per arrivare fin qui, prendi la passione e l’amore che provi per questo lavoro e agisci. Tu sei tosta e ce la farai, non devi lasciarti prendere dallo sconforto per dei passaggi, capitano a tutti le giornate no.>>

      Non so se sentirmi più sconvolta per l’emozione che sto provando sentendo le sue mani sul mio viso oppure per l’impedimento per la coreografia.

      <<Mi sento così stupida.>> penso ad alta voce.

      <<Perché?!? A tutti capita di demoralizzarsi, l'importante è non abbattersi troppo e ritrovare la forza di combattere!>>

      <<Hai ragione, basta fare la depressa, adesso vado giù e proverò e riproverò i passaggi fino a quando non saranno perfetti, a costo d'impiegarci tutta la notte. Grazie Mattia.>> Gli dico arrossendo.

      <<Brava, ti voglio vedere sempre così grintosa.>> Conclude dandomi due baci sulle guance e liberando il mio viso dalle sue mani.

      Ci voleva lui per ritrovare la grinta e la voglia di lottare ed è grazie a lui che mi ritrovo più carica di prima e motivata di nuovo in palestra. Certo, i problemi con Max rimangono, ma non posso parlarne con Mattia ovviamente, probabilmente non la prenderebbe bene.Però, non riesco a smettere di pensare alla sua mano che accarezzava la mia, in quel momento sentivo le farfalle nello stomaco... Devo smettere di pensarci!

      Mentre sono concentrata su quello che sto facendo, sobbalzo per l’improvviso cigolio della porta. Roberta, senza dar peso alla mia perplessità irrompe: <<Come proseguono i tuoi allenamenti?>>

      <<Dio santo Roby, mi hai spaventata! Buonasera anche a te… Che ci fai qui, è successo qualcosa?!?>> le domando titubante.

      Solitamente avverte prima di venire a farmi visita. Sento farsi strada una sensazione negativa...

      <<Isabel, ho bisogno di chiederti un grande favore, vedi, non so come dirtelo. Vorrei tanto che tu mi aiutassi...>> mi dice senza guardarmi in faccia, quasi come se temesse la mia reazione.

      <<Dimmi pure, sai che per te farei qualsiasi cosa!>> Esclamo incuriosita

      <<Mi aiuteresti a conquistare Mattia?>> Mi chiede velocemente e sempre più intimorita “in stile” adesso-o-mai-più.

      Questa richiesta è come un fulmine a ciel sereno che mi attraversa e le dico la prima cosa che mi passa per la testa. <<Non so se posso aiutarti.>>

      <<Sei gelosa forse?>> mi chiede Roby ritrovando sicurezza in se stessa e con tono sprezzante.

      Certo che questa giornata sta andando di male in peggio!

      Il sangue mi è gelato nelle vene, mi sento come un ladro sorpreso con le mani nel sacco. Senza rimuginarci troppo controbatto: <<Assolutamente no, cosa ti sei messa in testa? Mattia è solo un amico. È che entrando in confidenza con lui ho saputo che è molto impegnato con il suo lavoro e quindi non ha tempo per altro.>> Mi rendo conto che sto cercando di giustificarmi arrampicandomi sugli specchi e dicendo la prima cretinata che mi possa salvare.

      <<È preso solo dal suo lavoro?!?>> mi chiede sarcasticamente sfoggiando un odioso sorrisetto malizioso.

      <<Smettila, con questi giri di parole! Va bene ci proverò, però non prendertela con me se non succederà nulla fra di voi.>>

      <<Almeno ci avremo provato!>> esclama guardandomi malissimo.

      <<Sì giusto, hai perfettamente ragione, tentar non nuoce.>> le dico fingendo un mezzo sorriso.

      <<Scusami se sono passata senza preavviso. Ho provato a chiamarti, ma, come al solito, ti sarai dimenticata di attivare la suoneria del telefono. Visto che ero da queste parti sono passata un attimo. È da giorni che non ci vediamo e comunque sarei venuta anche solo per un salutino.>>

      <<Hai fatto bene, sai che mi fa sempre piacere vederti. Vuoi un tè, un caffè o una bibita fresca?>>

      <<No grazie, devo scappare! La mia è una visita mordi e fuggi.>>

      <<Ok, mi arrendo…>> dico, sollevando le mani in segno di resa.

      <<Ti lascio tranquilla alle tue spaccate e giravolte. Non ti strapazzare troppo Isabel, hai il viso teso e stanco, sembri anche un tantino dimagrita, Riguardati!>> Mi dice abbracciandomi con affetto. Tempo di salutarla ed è andata via lasciandomi scombussolata e pensierosa.

      

      

      Facendo ritorno a casa Roberta incontra Max e decide di parlargli a proposito della conversazione avuta poc’anzi con l’amica, dei suoi strani atteggiamenti e sui suoi presunti dubbi. Entrambi ipotizzano che ci sia la probabilità che Isabel si stia innamorando del bel Mattia.

      

      

      È notte, ma non riesco a dormire, Max continua ad essere arrabbiato con me, Roby mi sta addosso e mi chiede favori impossibili, sono stanca, ho un sacco


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