La Teoria Metafisica Dell'Economia Egualitaria. Jo M. Sekimonyo

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La Teoria Metafisica Dell'Economia Egualitaria - Jo M. Sekimonyo


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colonie. Le sue politiche anti immigranti ci portano ad affermare che il socialismo sia semplicemente una parodia.

      Cosa c’è da dire sul resto del mondo che è terrorizzato dagli strilli che inducono lo scetticismo sulle macchinazioni del commercio moderno e che aumentano la possibilità verso una nuova strada? Nuotare contro corrente è un viaggio solitario. Come ho provato dei conati di vomito per la situazione corrente nel Medio Oriente, mi sono riservato il diritto di demistificare le economie islamiche per il motivo che tu, lettore, capirai. Quando si scrive un libro perché venga letto (e non un trucco), si devono accettare le proprie imperfezioni e accettare la sfacciataggine. Una volta è stato suggerito che nessuna mente sana vorrebbe toccare la mia feroce invettiva. Un pescatore che mi ha sussurrato all’orecchio che solo l’uno per cento del fiume gli è utile ha indurito la mia mancanza di rimorso. Quello che mi manca di destrezza per suonare abilmente qualsiasi strumento musicale, le mie parole sono la mia musica. É così piacevole quando accade che qualcuno goda del ritmo della mia composizione ed è in grado di distinguere un segnale dal rumore. Sto dimostrando gratitudine con gioia e umiltà verso di te, l’uno per cento, che ha decifrato la mia collera e ha colto il

      senso delle mie invettive contro il restante novantanove per cento. Avete aggiunto le vostre voci alla mia e all’improvviso le persone hanno notato!

      " Alcuni lettori ce l’avranno con me quando non saranno più in grado di riconoscere il loro campo, la loro organizzazione."

      – Jacques Derrida

      Se vi capita di essere uno dei lettori furiosi che si stanno domandando cosa diavolo sia l’ETOSISMO e vi capita di essere delle creature appassionatamente apatiche, bene, sono fiducioso che alla fine di questo libro non sarete in grado di tenere una lezione in una stanza piena di capitalisti agnostici o di redirezionare i restanti agnelli marxisti lontani dalla scogliera promessa. Se vi state aspettando di leggere l’Arthashastra del ventunesimo secolo, bene, andrete incontro a un enorme disappunto. Io compongo la musica; sta alla vostra bravura e audacia prendere il vostri strumento preferito e suonarlo al resto del mondo.

      Trucchi e colpi di scena sono difficili da scoprire quando non ci sono segreti. I goblin lavorano con immagini e parole per produrre momenti di euforia nelle vite delle persone. I geni, invece di perfezionare i segnali, cercano di cambiare la componente principale della nostra coscienza collettiva. I secondi si rendono conto di come le aspettative umane in genere superino la natura umana, di come le osservazioni e gli esperimenti non alimentino né la permanenza né l’azzardo ma gli alibi per un fluire della passività. Un buon numero di persone non conosce di meglio e non vuole esserne a conoscenza. Questo libro si basa sulla certezza che diventiamo ciechi rispetto al colore, il genere, la forma, la dimensione e alla classe quando abbiamo un motivo per ridurre in cenere le squallide convenzioni della nostra comunità globale. Metto a nudo la mia schiena all’idea della vanità, dell’agonia e della delizia della diversa parte del globo. Poi, prendo in ostaggio la mia mente per decifrare la sensazione. Ci sono due successive ondate di pensieri. A volte, riassumo anni di invadenza in una frase, mentre altre volte un secondo di consapevolezza dà vita a una moltitudine di pagine.

      Un’opera d’arte è un tentativo di mettere in moto un sentimento nelle persone. Può essere piena di personaggi che riesumano emozioni diverse quando osservati a distanze differenti. Contrariamente a qualsiasi altra forma di espressione, un saggista dà ai lettori il pieno diritto e la piena responsabilità di aggiungere a una frase elaborata una voce, uno scenario, e un’intenzione come credono sia meglio. Un generatore di emozioni è tenuto in ostaggio per sempre dai cervelli di estranei e compagni che senza discrezione pugnalano o cercano di deturpare l’unica cosa rimasta a uno scrittore, un pensiero.

      Gli schemi degli economisti sono resi esasperati da supposizioni mascherate da senso comune e dovrebbero provocare una sola risposta, il rifiuto. Purtroppo, la maggior parte di queste nozioni semi cotte sul commercio si basano sull’osservazione di creature che esistono solo nelle fantasie degli economisti che continuano a lanciare politiche precarie e non discusse che distruggono le prospettive per una esistenza dignitosa di miliardi di persone su questo pianeta morente. Per qualche motivo mistico, continuo a imbattermi in teste di legno che disperatamente sputano le stesse frasi sataniche a cui io sono immune ma che ipnotizzano le menti ingenue o aiutano questi bastardi a fottere. Non da meno sono gli iperzelanti capitani del mondo accademico e i loro greggi resi selvaggi dal mio ululare non ortodosso, che affermano essere una contraffazione del manoscritto di Voynich.

      L’ineguaglianza socioeconomica è un tema ambiguo che esaspera i movimenti radicali per un cambiamento della bussola morale dell’umanità. La mancanza di una chiara linea morale tra le condizioni sociali sottostanti e la sistematica inumanità offusca la vera essenza degli esami della politica economica, che è diventata un prerequisito per pesare i diritti civili. Due elementi di disuguaglianza molto distinti, disparità e ingiustizia, sono schiacciati sotto un grande ombrello. Non mi sono mai sentito particolarmente presuntuoso; sono costretto dall’indolenza dei bibliofili a evidenziare che le mie dottrine, giusti prospetti socio politico economici globali, si discostano dagli slogan altamente tossici delle civette della politica economica. L’opinione pubblica ha confuso questi pezzi accademici di ginnastica filosofica come una condanna del commercio globale e delle ingiustizie politiche. La maggior parte delle teorie economiche moderne non sono altro che fumo negli occhi per schiavi moderni, o dovrei usare la corretta terminologia qui, legittimazione dell’autoschiavitù. Grattate la superficie dei bellicosi intellettuali di Eunuco e della mente unidirezionale degli ammutinati mascherati e scoprirete per conto vostro che si tratta semplicemente di un esercizio per dipingere con grafici meravigliosi e schemi complessi le effervescenti e intense disparità tra le classi sociali.

      Per mettere queste due conversazioni, disparità e ingiustizia, in una semplice analogia, le discussioni sulla disparità di classe verso la rabbia per l’ingiustizia socio politico economica è quello che i diritti civili sono verso l’abominio della schiavitù. La disparità socioeconomica è una imperfezione intrinseca di qualsiasi società e richiede cambiamenti strutturarli per essere bilanciata. Qualsiasi ingiustizia è un deliberato costrutto sociale discriminatorio e richiede pentimento e conversione sociale per liberarsi del male. Siate sicuri che io non smorzerò mai la mia voce fino a quando quest’ultimo non sarà eliminato dalle leggi naturali.

      "Per quanto riguarda le accuse contro di me, non sono preoccupato. Sono al di là della loro timorosa moralità sottostante, e quindi sono al di là dell’interesse."

      – Funmilayo Ransome-Kuti

      Per un pittore, il complimento definitivo è una lacrima. Come scrittore ostile, sono nel business di disgustare i lettori verso i costrutti e i contratti sociali contemporanei. Come un dissidente senza vergogna, vivo con l’urgenza di completare le frasi dei protagonisti coraggiosi o di rovinare l’appagamento dei conformisti. Abbandonare qualcuno dei miei tratti esasperanti diffondendo la mia identità non è solo insopportabile ma anche impensabile. Avrei potuto agevolmente optare per una strada più liscia in questo viaggio recitando deliziosamente teorie che inquadrano le attuali principali ideologie politiche e sociali; rifiuto di astenermi dall’abusare del mio diritto di coscienza. Quando uno sceglie di scrivere un pensiero, allora ne segue una responsabilità di disporre l’espressione non inquinata della nostra mente. Sono stato maledetto per attraversare frequentemente la frontiera della verità, parti del mondo dove la povertà e l’ingiustizia sono tutte in un gumbo di realtà asfissiante.

      La canonizzazione del capitalismo è senza merito. Il corretto impianto di "migliori condizioni commerciali" o "sostenibilità" aggiunge a un vivace slogan un certo non so che che soffoca dibattiti rancorosi sull’ingiustizia socio politico economica e mi fa ravvivare per almeno un paio di secondi. Improvvisamente la severa realtà dei veri codardi sulla scena e l’avvilimento gradualmente più profondo rovina il mio ottimismo. Il più leggero errore di interpretazione del mio gesticolare selvaggio e delle mie effervescenti onde mentali potrebbe ridurre il vostro coinvolgimento con il resto del mondo. Il mio suggerimento per voi e per chiunque abbia una manciata di neuroni che rispondano agli stimoli dell’empatia e che sia stato morso da un serpente con i segni del dollaro sulla coda: “non correte in giro come un pollo con la testa tagliata”. Continuate a leggere questo libro angosciante come un emetico


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