Lirica. Annie Vivanti
Читать онлайн книгу.Indice
Crebbe fra le bestemmie e le percosse
Quella gracile bimba spaventata!
Morì a vent'anni, mite ed innocente,
Quella piccola martire affamata.
Or van per le stellate vie del cielo
I poveri piedini ignudi e stanchi,
E la tremula man coglie beata
— Gigli d'argento! — i fulgidi astri bianchi.
E gli angeli, stupiti e riverenti,
Chinan gli alteri luminosi rai,
Mirando in quel pallido viso stanco
La bocca che non fu baciata mai!
VATICINIO.
Quattro enormi carrozze: Ecco in viaggio
I miei compatrioti di Boemia!
Fan sosta nella piazza del villaggio.
Sono zingari neri e barbuti
E fanciulli ricciuti
E zingarelle
Snelle.
— Qui da una giovin profetessa cieca
Io voglio farmi dire la ventura,
Per sapere qual gioia o che sciagura
L'avvenire m'arreca.
Le diedi la mia mano ed il mio nome:
“Anny?„ ella dimandò, “ti dicono Anny?„
Poi lenta scosse le sue folte chiome:
“Rechi malanni, danni, affanni, inganni.„ —
Disse “Tu piangi poco e ridi assai.
Tu fino ad oggi non amasti mai.
Ebben: oggi amerai.„
Ed io risposi: — L'amo! —
Disse: “Egli è forte e nobile e severo,
Ed ha bruna la faccia e l'occhio nero.
Ed egli t'ama. Vero?„
Ed io risposi: — M'ama.
Disse: “Egli t'ama, t'ama follemente,
Teneramente, disperatamente,
E, bada: eternamente.„
Io non risposi, risi.
“E quanto l'ami tu, tu sola il sai.
E tu domani l'abbandonerai.
Bada: non sbaglio mai.„
Io non risposi, piansi.
MADDALENA.
In bionde anella il folto crin piovente
Sovra gli omeri ignudi, insino a terra
Ne sparge la dovizia rilucente
Inginocchiata innanzi al suo Signore.
Sovra il grand'occhio cupo e fiammeggiante
Miti s'abbassan le pesanti ciglia,
E la vermiglia bocca supplicante
Pietosamente trema e si fa muta.
Le piccolette mani profumate
Raccolte in croce sovra il sen, le invade
Il volto, dalle tempia delicate
Al bianco collo, in rosee ondate, il sangue.
E il gran Maestro la contempla e tace.
In fondo a' suoi divini occhi riposa
L'infinita d'amor serena pace
E la gran calma di perfetta fede.
Una mano sottile or lievemente
Su quella bionda testa reclinata
Ei posa: sussultar, fremer la sente.
E la chiama per nome: “Maddalena!„ —
Oh! quale allor ne' grandi occhi raggianti
Levati su di lui luce balena
In sconfinato abisso di rimpianti!
E Cristo dice: “Sorgi, Maddalena.„ —
“Signor! È il mio cammin duro a tal segno
Che lacerato ho il piè, la veste, il core!
Qual rifugio mi date? qual sostegno?„ —
— “Abbiam la nostra croce, Maddalena.„ —
“Signor! La fronte e l'anima umiliata
Quando rileverete col perdono?
Quando darete pace all'affannata?„ —
— “Al di là della croce, Maddalena.„ —
“Signore, o mio Signor! Quando, giacente
Sul vostro core la mia bionda testa,
Affonderò la mia pupilla ardente
Nel glauco mar di vostre luci calme?
Onde la vampa, che per fibra e vena
Precipita, calmar? Quando, o Signore?„
E Cristo disse: — “Taci, Maddalena!
O Maddalena, taci!„ —
O MIA BAMBINA....
“O mia bambina, io voglio idolatrarti
E passare la vita a' tuoi ginocchi,
E passare la vita a contemplarti,
Pago d'un raggio de' tuoi splendidi occhi!„ —
E riverente ei mi guardava in viso,
Poscia s'inginocchiava: “O mio tesoro,
Tu mi sei fede e patria e paradiso;
Tu se' la mia Madonna: ecco — io t'adoro!„
— Madre di Dio! fui come Te indulgente
Per que' grand'occhi nel mio volto fissi:
Sorrisi, e mi chinai timidamente:
“Non adorarmi, baciami!„ gli dissi.
AVE, ALBION!
Tetra, nebbiosa, gelida Inghilterra,
Aborrito paese ov'io son nata,
Colla tua buona gente addormentata,
Che Iddio ti danni, maledetta terra.
O tristi inglesi dai capelli gialli,
O magri inglesi rosei e scipiti,
È forse il freddo che v'ha istupiditi?
Lunghi fagotti di paracqua e scialli!
O