Orlando Furioso. Lodovico Ariosto

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Orlando Furioso - Lodovico Ariosto


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insomma, ch'in lei dal capo al piede,

      quant'esser può beltà, tutta si vede.

      70

      Se fosse stata ne le valli Idee

      vista dal Pastor frigio, io non so quanto

      Vener, sebben vincea quell'altre dee,

      portato avesse di bellezza il vanto:

      né forse ito saria ne le Amiclee

      contrade esso a violar l'ospizio santo;

      ma detto avria: — Con Menelao ti resta,

      Elena pur; ch'altra io non vo' che questa. —

      71

      E se fosse costei stata a Crotone,

      quando Zeusi l'imagine far volse,

      che por dovea nel tempio di Iunone,

      e tante belle nude insieme accolse;

      e che, per una farne in perfezione,

      da chi una parte e da chi un'altra tolse:

      non avea da torre altra che costei;

      che tutte le bellezze erano in lei.

      72

      Io non credo che mai Bireno, nudo

      vedesse quel bel corpo; ch'io son certo

      che stato non saria mai così crudo,

      che l'avesse lasciata in quel deserto.

      Ch'Oberto se n'accende, io vi concludo,

      tanto che 'l fuoco non può star coperto.

      Si studia consolarla, e darle speme

      ch'uscirà in bene il mal ch'ora la preme:

      73

      e le promette andar seco in Olanda;

      né fin che ne lo stato la rimetta,

      e ch'abbia fatto iusta e memoranda

      di quel periuro e traditor vendetta,

      non cesserà con ciò che possa Irlanda,

      e lo farà quanto potrà più in fretta.

      Cercare intanto in quelle case e in queste

      facea di gonne e di feminee veste.

      74

      Bisogno non sarà, per trovar gonne,

      ch'a cercar fuor de l'isola si mande;

      ch'ogni dì se n'avea da quelle donne

      che de l'avido mostro eran vivande.

      Non fe' molto cercar, che ritrovonne

      di varie fogge Oberto copia grande;

      e fe' vestir Olimpia, e ben gl'increbbe

      non la poter vestir come vorrebbe.

      75

      Ma né sì bella seta o sì fin'oro

      mai Fiorentini industri tesser fenno;

      né chi ricama fece mai lavoro,

      postovi tempo, diligenza e senno,

      che potesse a costui parer decoro,

      se lo fêsse Minerva o il dio di Lenno,

      e degno di coprir sì belle membre,

      che forza è ad or ad or se ne rimembre.

      76

      Per più rispetti il paladino molto

      si dimostrò di questo amor contento:

      ch'oltre che 'l re non lascerebbe asciolto

      Bireno andar di tanto tradimento,

      sarebbe anch'esso per tal mezzo tolto

      di grave e di noioso impedimento,

      quivi non per Olimpia, ma venuto

      per dar, se v'era, alla sua donna aiuto.

      77

      Ch'ella non v'era si chiarì di corto,

      ma già non si chiarì se v'era stata;

      perché ogn'uomo ne l'isola era morto,

      né un sol rimaso di sì gran brigata.

      Il dì seguente si partir del porto,

      e tutti insieme andaro in una armata.

      Con loro andò in Irlanda il paladino;

      che fu per gire in Francia il suo camino.

      78

      A pena un giorno si fermò in Irlanda;

      non valser preghi a far che più vi stesse:

      Amor, che dietro alla sua donna il manda,

      di fermarvisi più non gli concesse.

      Quindi si parte; e prima raccomanda

      Olimpia al re, che servi le promesse:

      ben che non bisognasse; che gli attenne

      molto più, che di far non si convenne.

      79

      Così fra pochi dì gente raccolse;

      e fatto lega col re d'Inghilterra

      e con l'altro di Scozia, gli ritolse

      Olanda, e in Frisa non gli lasciò terra;

      ed a ribellione anco gli volse

      la sua Selandia: e non finì la guerra,

      che gli diè morte; né però fu tale

      la pena, ch'al delitto andasse eguale.

      80

      Olimpia Oberto si pigliò per moglie,

      e di contessa la fe' gran regina.

      Ma ritorniamo al paladin che scioglie

      nel mar le vele, e notte e dì camina;

      poi nel medesmo porto le raccoglie,

      donde pria le spiegò ne la marina:

      e sul suo Brigliadoro armato salse,

      e lasciò dietro i venti e l'onde salse.

      81

      Credo che 'l resto di quel verno cose

      facesse degne di tenerne conto;

      ma fur sin a quel tempo sì nascose,

      che non è colpa mia s'or non le conto;

      perché Orlando a far l'opre virtuose,

      più che a narrarle poi, sempre era pronto:

      né mai fu alcun de li suoi fatti espresso,

      se non quando ebbe i testimoni appresso.

      82

      Passò il resto del verno così cheto,

      che di lui non si seppe cosa vera:

      ma poi che 'l sol ne l'animal discreto

      che portò Friso, illuminò la sfera,

      e Zefiro tornò soave e lieto

      a rimenar la dolce primavera;

      d'Orlando usciron le mirabil pruove

      coi vaghi fiori e con l'erbette nuove.

      83

      Di piano in monte, e di campagna in lido,

      pien di travaglio e di dolor ne gìa;

      quando all'entrar d'un bosco, un lungo grido,


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