Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

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Il Libro di Urantia - Urantia Foundation


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target="_blank" rel="nofollow" href="#ulink_7385601a-bbc3-5159-8197-859e2207c865">Sotto l’impero romano2073

      4. I secoli bui in Europa2074

      5. Il problema moderno2075

      6. Il materialismo2076

      7. La vulnerabilità del materialismo2078

      8. Il totalitarismo laico2081

      9. Il problema del Cristianesimo2082

      10. Il futuro2084

      196. La fede di Gesù2087

      1. Gesù — L’uomo2090

      2. La religione di Gesù2091

      3. La supremazia della religione2093

      Il Libro di Urantia

      << Contenuto del Libro | Parti | PARTE I >>

      0:0.1 (1.1) NELLA MENTE dei mortali di Urantia — questo è il nome del vostro mondo — c’è una grande confusione sul significato di termini quali Dio, divinità e deità. Gli esseri umani sono ancor più confusi ed incerti circa le relazioni tra le personalità divine designate con questi numerosi appellativi. A causa di tale povertà concettuale, associata a tanta confusione d’ideazione, io sono stato incaricato di formulare questa esposizione introduttiva per chiarire i significati che dovrebbero essere attribuiti a certi simboli verbali, che potranno essere impiegati in seguito in quei fascicoli che il corpo dei rivelatori della verità di Orvonton è stato autorizzato a tradurre nella lingua inglese di Urantia.

      0:0.2 (1.2) È estremamente difficile presentare dei concetti ampliati ed una verità avanzata, nel nostro tentativo di espandere la coscienza cosmica e di elevare la percezione spirituale, essendo limitati all’impiego di un linguaggio circoscritto del regno. Ma il nostro mandato ci esorta a fare ogni sforzo per trasmettere i nostri significati utilizzando i simboli verbali della lingua inglese. Noi abbiamo ricevuto istruzioni d’introdurre termini nuovi solo quando il concetto da descrivere non trovasse alcuna terminologia in inglese che potesse essere utilizzata per trasmettere tale nuovo concetto parzialmente o anche deformandone più o meno il senso.

      0:0.3 (1.3) Nella speranza di facilitare la comprensione e di evitare confusione da parte di ogni mortale che leggerà attentamente questi fascicoli, riteniamo cosa saggia presentare nella seguente esposizione iniziale un profilo dei significati da attribuire ai numerosi termini inglesi che saranno impiegati per designare la Deità e certi concetti associati delle cose, dei significati e dei valori della realtà universale.

      0:0.4 (1.4) Ma per formulare questa Introduzione di definizioni e di limitazioni terminologiche, è necessario anticipare l’uso di tali termini nelle descrizioni che seguono. Questa Introduzione non è quindi un’esposizione completa in se stessa; è soltanto una guida risolutiva destinata ad assistere coloro che leggeranno i fascicoli successivi che trattano della Deità e dell’universo degli universi e che sono stati formulati da una commissione di Orvonton inviata su Urantia a questo scopo.

      0:0.5 (1.5) Il vostro mondo, Urantia, è uno dei numerosi pianeti abitati similari che costituiscono l’universo locale di Nebadon. Questo universo, assieme a creazioni simili, forma il superuniverso di Orvonton, dalla cui capitale, Uversa, proviene la nostra commissione. Orvonton è uno dei sette superuniversi evoluzionari del tempo e dello spazio che circondano la creazione senza inizio né fine di perfezione divina — l’universo centrale di Havona. Nel cuore di questo universo centrale ed eterno si trova l’Isola stazionaria del Paradiso, centro geografico dell’infinità e luogo di residenza del Dio eterno.

      0:0.6 (1.6) Noi chiamiamo generalmente grande universo l’insieme dei sette superuniversi in evoluzione e dell’universo centrale e divino. Queste sono le creazioni attualmente organizzate ed abitate. Esse fanno tutte parte dell’universo maestro, che comprende anche gli universi dello spazio esterno, non abitati ma in corso di mobilitazione.

      0:1.1 (2.1) L’universo degli universi presenta fenomeni di attività della deità su diversi livelli di realtà cosmiche, di significati mentali e di valori spirituali, ma tutte queste azioni di ministero — personali od altro — sono divinamente coordinate.

      0:1.2 (2.2) La DEITÀ è personalizzabile come Dio, è prepersonale e superpersonale in modi non interamente comprensibili dall’uomo. La Deità è caratterizzata dalla qualità dell’unità — attuale o potenziale — su tutti i livelli supermateriali della realtà; e questa qualità unificante è meglio compresa dalle creature come divinità.

      0:1.3 (2.3) La Deità agisce sui livelli personale, prepersonale e superpersonale. La Deità totale è funzionale sui seguenti sette livelli:

      0:1.4 (2.4) 1. Statico — Deità autocontenuta ed esistente in se stessa.

      0:1.5 (2.5) 2. Potenziale — Deità autovoluta e con autoproposito.

      0:1.6 (2.6) 3. Associativo — Deità autopersonalizzata e divinamente fraterna.

      0:1.7 (2.7) 4. Creativo — Deità autodistributiva e divinamente rivelata.

      0:1.8 (2.8) 5. Evolutivo — Deità autoespansiva e identificata con la creatura.

      0:1.9 (2.9) 6. Supremo — Deità autoesperienziale e che unifica la creatura col Creatore. Deità funzionante sul primo livello d’identificazione con la creatura come i supercontrollori nel tempo-spazio del grande universo, talvolta denominata Supremazia della Deità.

      0:1.10 (2.10) 7. Ultimo — Deità autoprogettata e trascendente del tempo-spazio. Deità onnipotente, onnisciente ed onnipresente. Deità funzionante sul secondo livello di espressione della divinità unificante come supercontrollori efficaci e sostenitori absoniti dell’universo maestro. Comparata al ministero delle Deità a favore del grande universo, questa funzione absonita nell’universo maestro equivale ad un supercontrollo e ad un supersostegno universale ed è talvolta denominata Ultimità della Deità.

      0:1.11 (2.11) Il livello finito della realtà è caratterizzato dalla vita della creatura e dalle limitazioni del tempo-spazio. Le realtà finite possono non avere una fine, ma hanno sempre un inizio — esse sono create. Il livello di Deità della Supremazia può essere concepito come una funzione relativa alle esistenze finite.

      0:1.12 (2.12) Il livello absonito della realtà è caratterizzato da cose e da esseri senza inizio né fine e dalla trascendenza del tempo e dello spazio. Gli absoniti non sono creati; si eventuano — semplicemente esistono. Il livello di Deità dell’Ultimità implica una funzione relativa alle realtà absonite. In qualsiasi parte dell’universo maestro, ogniqualvolta il tempo e lo spazio sono trascesi, un tale fenomeno absonito è un atto dell’Ultimità della Deità.

      0:1.13 (2.13) Il livello assoluto è senza inizio, senza


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