Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

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dalle Deità del Paradiso; ma questo terzo livello di espressione della Deità unificatrice non è completamente unificato esperienzialmente. In qualunque momento, luogo e modo funzioni il livello assoluto della Deità, i valori ed i significati del Paradiso-assoluto sono manifesti.

      0:1.14 (3.1) La Deità può essere esistenziale come nel Figlio Eterno, esperienziale come nell’Essere Supremo, associativa come in Dio il Settuplo, non divisa come nella Trinità del Paradiso.

      0:1.15 (3.2) La Deità è la sorgente di tutto ciò che è divino. La Deità è caratteristicamente ed invariabilmente divina, ma tutto ciò che è divino non è necessariamente Deità, benché sarà coordinato con la Deità e tenderà verso una qualche fase di unità con la Deità — spirituale, mentale o personale.

      0:1.16 (3.3) La DIVINITÀ è la qualità caratteristica, unificatrice e coordinatrice della Deità.

      0:1.17 (3.4) Alle creature, la divinità è comprensibile come verità, bellezza e bontà; è in correlazione con la personalità come amore, misericordia e ministero; è rivelata ai livelli impersonali come giustizia, potere e sovranità.

      0:1.18 (3.5) La divinità può essere perfetta — completa — come ai livelli esistenziali e creativi della perfezione paradisiaca; può essere imperfetta, come ai livelli di evoluzione esperienziale nel tempo-spazio delle creature; o può essere relativa, né perfetta né imperfetta, come a certi livelli di relazioni esistenziali-esperienziali di Havona.

      0:1.19 (3.6) Quando noi tentiamo di concepire la perfezione in tutte le fasi e forme della relatività, incontriamo sette tipi concepibili:

      0:1.20 (3.7) 1. Perfezione assoluta in tutti gli aspetti.

      0:1.21 (3.8) 2. Perfezione assoluta in alcune fasi e perfezione relativa in tutti gli altri aspetti.

      0:1.22 (3.9) 3. Aspetti assoluto, relativo ed imperfetto in varie associazioni.

      0:1.23 (3.10) 4. Perfezione assoluta in certi aspetti, imperfezione in tutti gli altri.

      0:1.24 (3.11) 5. Perfezione assoluta in nessuna direzione, perfezione relativa in tutte le manifestazioni.

      0:1.25 (3.12) 6. Perfezione assoluta in nessuna fase, relativa in alcune, imperfetta in altre.

      0:1.26 (3.13) 7. Perfezione assoluta in nessun attributo, imperfezione in tutto.

      0:2.1 (3.14) Le creature mortali in evoluzione provano un bisogno irresistibile di simbolizzare i loro concetti finiti di Dio. La coscienza che ha l’uomo del dovere morale ed il suo idealismo spirituale rappresentano un livello di valori — una realtà esperienziale — che è difficile da simbolizzare.

      0:2.2 (3.15) La coscienza cosmica implica il riconoscimento di una Causa Prima, la sola ed unica realtà non causata. Dio, il Padre Universale, opera su tre livelli di Deità-personalità di valore subinfinito e d’espressione di relativa divinità:

      0:2.3 (3.16) 1. Prepersonale — come nel ministero dei frammenti del Padre, quali gli Aggiustatori di Pensiero.

      0:2.4 (3.17) 2. Personale — come nell’esperienza evoluzionaria degli esseri creati e procreati.

      0:2.5 (3.18) 3. Superpersonale — come nell’esistenza eventuata di certi esseri absoniti ed associati.

      0:2.6 (3.19) DIO è un simbolo verbale designante tutte le personalizzazioni della Deità. Il termine richiede una differente definizione per ogni livello personale di funzione della Deità e deve essere ulteriormente ridefinito all’interno di ciascuno di questi livelli, poiché questo termine può essere impiegato per designare le diverse personalizzazioni coordinate e subordinate della Deità; per esempio: i Figli Creatori Paradisiaci — i padri degli universi locali.

      0:2.7 (4.1) Il termine Dio, così come noi lo utilizziamo, può essere capito:

      0:2.8 (4.2) Per designazione — come Dio il Padre.

      0:2.9 (4.3) Nel contesto — come quando è impiegato nella trattazione di qualche livello o associazione della deità. Quando esiste un dubbio sull’esatta interpretazione della parola Dio, sarebbe opportuno riferirla alla persona del Padre Universale.

      0:2.10 (4.4) Il termine Dio denota sempre personalità. Il termine Deità può riferirsi o non riferirsi alle personalità di divinità.

      0:2.11 (4.5) La parola DIO è impiegata, in questi fascicoli, con i seguenti significati:

      0:2.12 (4.6) 1. Dio il Padre — Creatore, Controllore e Sostenitore. Il Padre Universale, la Prima Persona della Deità.

      0:2.13 (4.7) 2. Dio il Figlio — Creatore Coordinato, Controllore dello Spirito e Amministratore Spirituale. Il Figlio Eterno, la Seconda Persona della Deità.

      0:2.14 (4.8) 3. Dio lo Spirito — Attore Congiunto, Integratore Universale e Conferitore della Mente. Lo Spirito Infinito, la Terza Persona della Deità.

      0:2.15 (4.9) 4. Dio il Supremo — il Dio in attuazione o evoluzione del tempo e dello spazio. Deità personale che realizza associativamente il compimento esperienziale nel tempo-spazio dell’identità creatura-Creatore. L’Essere Supremo sta sperimentando personalmente il compimento dell’unità della Deità come Dio evolventesi ed esperienziale delle creature evoluzionarie del tempo e dello spazio.

      0:2.16 (4.10) 5. Dio il Settuplo — personalità della Deità effettivamente operante ovunque nel tempo e nello spazio. Le Deità personali del Paradiso ed i loro associati creativi che operano all’interno e al di là dei confini dell’universo centrale e che stanno personalizzando il potere come Essere Supremo sul primo livello di creatura in cui si rivela, nel tempo e nello spazio, la Deità unificatrice. Questo livello, il grande universo, è la sfera in cui le personalità del Paradiso discendono nel tempo-spazio in reciproca associazione con l’ascesa nel tempo-spazio delle creature evoluzionarie.

      0:2.17 (4.11) 6. Dio l’Ultimo — l’eventuante Dio del supertempo e dello spazio trasceso. Il secondo livello esperienziale in cui si manifesta la Deità unificatrice. Dio l’Ultimo implica la raggiunta realizzazione della sintesi dei valori absoniti-superpersonali, di quelli che hanno trasceso il tempo-spazio e di quelli eventuati-esperienziali, coordinati ai livelli creativi finali di realtà della Deità.

      0:2.18 (4.12) 7. Dio l’Assoluto — il Dio che fa l’esperienza dei valori superpersonali e dei significati di divinità trascesi, ora esistenziale come l’Assoluto della Deità. Questo è il terzo livello di espansione e di espressione della Deità unificatrice. Su questo livello supercreativo la Deità fa l’esperienza dell’esaurimento del potenziale personalizzabile, incontra il completamento della divinità e vede esaurirsi la capacità di autorivelazione ai livelli successivi e progressivi delle differenti personalizzazioni. Ora la Deità incontra, viene a contatto e fa l’esperienza dell’identità con l’Assoluto Non Qualificato.

      0:3.1 (4.13) La realtà infinita, totale, è esistenziale in sette fasi e come sette Assoluti coordinati:

      0:3.2 (5.1) 1. La Prima Sorgente e Centro.

      0:3.3 (5.2) 2. La Seconda Sorgente e Centro.

      0:3.4 (5.3) 3. La Terza Sorgente e Centro.

      0:3.5 (5.4) 4. L’Isola del Paradiso.

      0:3.6 (5.5) 5. L’Assoluto della Deità.

      0:3.7 (5.6) 6. L’Assoluto Universale.

      0:3.8 (5.7) 7. L’Assoluto Non Qualificato.

      0:3.9 (5.8) Dio, come Prima Sorgente e Centro, è primordiale in relazione alla realtà totale — incondizionatamente. La Prima Sorgente e Centro è infinita quanto eterna ed è perciò limitata o condizionata solo dalla volizione.

      0:3.10 (5.9) Dio — il


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