Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

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Il Libro di Urantia - Urantia Foundation


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il Figlio.

      6:5.1 (77.4) Il Figlio Eterno non agisce personalmente nei domini fisici, né funziona, se non tramite l’Attore Congiunto, sui livelli del ministero mentale per gli esseri creature. Ma queste limitazioni non condizionano in alcun altro modo il Figlio Eterno nel suo pieno e libero esercizio di tutti gli attributi divini di onniscienza, onnipresenza ed onnipotenza spirituali.

      6:5.2 (77.5) Il Figlio Eterno non pervade personalmente i potenziali di spirito insiti nell’infinità dell’Assoluto della Deità, ma via via che questi potenziali diventano attuali, entrano nel controllo onnipotente del circuito della gravità spirituale del Figlio.

      6:5.3 (77.6) La personalità è il dono esclusivo del Padre Universale. Il Figlio Eterno deriva la sua personalità dal Padre, ma non conferisce personalità senza il Padre. Il Figlio dà origine ad una vasta schiera di spiriti, ma queste derivazioni non sono personalità. Quando il Figlio crea delle personalità, lo fa in congiunzione con il Padre o con il Creatore Congiunto, il quale può agire in queste relazioni per conto del Padre. Il Figlio Eterno è così un cocreatore di personalità, ma non conferisce la personalità ad alcun essere, e da se stesso, da solo, non crea mai esseri personali. Questa limitazione d’azione, tuttavia, non priva il Figlio della capacità di creare ogni tipo di realtà altro-che-personale.

      6:5.4 (77.7) Il Figlio Eterno è limitato nella trasmissione delle prerogative di creatore. Il Padre, rendendo eterno il Figlio Originale, gli ha conferito il potere ed il privilegio di unirsi successivamente a lui nel divino atto di produrre altri Figli in possesso di attributi creativi, e questo essi hanno fatto e fanno ancora. Ma una volta che questi Figli coordinati sono stati originati, le prerogative di creatività non sembrano essere ulteriormente trasmissibili. Il Figlio Eterno trasmette la facoltà di creare soltanto alla prima, o diretta, personalizzazione. Pertanto, quando il Padre ed il Figlio si uniscono per personalizzare un Figlio Creatore, raggiungono il loro intento. Ma il Figlio Creatore portato in tal modo all’esistenza non è mai capace di trasmettere o delegare le prerogative di creatività ai vari ordini di Figli che può successivamente creare, sebbene nei Figli più elevati degli universi locali appaia un riflesso molto limitato degli attributi creativi di un Figlio Creatore.

      6:5.5 (78.1) Il Figlio Eterno, in quanto essere infinito ed esclusivamente personale, non può frammentare la sua natura, non può distribuire né conferire parti individualizzate del suo essere ad altre persone od entità, come fanno il Padre Universale e lo Spirito Infinito. Ma il Figlio può conferire, e conferisce, se stesso come spirito illimitato per impregnare tutta la creazione ed attrarre incessantemente a sé tutte le personalità e le realtà spirituali.

      6:5.6 (78.2) Ricordatevi sempre che il Figlio Eterno è il ritratto personale del Padre spirituale per tutta la creazione. Il Figlio è personale e nient’altro che personale nel senso di Deità. Questa personalità divina ed assoluta non può essere disgregata o frammentata. Dio il Padre e Dio lo Spirito sono veramente personali, ma sono anche qualsiasi altra cosa in addizione ad essere tali personalità di Deità.

      6:5.7 (78.3) Sebbene il Figlio Eterno non possa partecipare personalmente al conferimento degli Aggiustatori di Pensiero, nell’eterno passato egli sedeva in consiglio con il Padre Universale, approvando il piano e promettendo una collaborazione incessante quando il Padre, nel progettare il conferimento degli Aggiustatori di Pensiero, propose al Figlio: “Facciamo l’uomo mortale a nostra stessa immagine.” E come il frammento spirituale del Padre dimora in voi, così la presenza spirituale del Figlio vi avvolge, ed entrambi operano per sempre come uno solo per il vostro avanzamento spirituale.

      6:6.1 (78.4) Il Figlio Eterno è spirito e possiede una mente, ma non una mente od uno spirito che la mente umana possa comprendere. Un uomo mortale percepisce la mente sui livelli finito, cosmico, materiale e personale. L’uomo osserva anche dei fenomeni mentali in organismi viventi che funzionano sul livello subpersonale (animale), ma gli è difficile cogliere la natura della mente quando è associata ad esseri sovrammateriali e fa parte di personalità esclusivamente spirituali. Tuttavia, la mente deve essere definita in modi diversi quando si riferisce al livello spirituale dell’esistenza e quando è impiegata per indicare funzioni spirituali dell’intelligenza. Il genere di mente che è direttamente collegato con lo spirito non è paragonabile né alla mente che coordina lo spirito e la materia, né alla mente che è collegata solo con la materia.

      6:6.2 (78.5) Lo spirito è sempre cosciente, dotato di mente e provvisto di varie fasi d’identità. Senza la mente in una qualche fase non vi sarebbe coscienza spirituale nella fraternità degli esseri spirituali. L’equivalente della mente, la capacità di conoscere e di essere conosciuti, è innato nella Deità. La Deità può essere personale, prepersonale, superpersonale o impersonale, ma la Deità non è mai priva di mente, non è mai, cioè, quanto meno priva della capacità di comunicare con entità, esseri o personalità similari.

      6:6.3 (78.6) La mente del Figlio Eterno è simile a quella del Padre, ma dissimile da ogni altra mente nell’universo e, con la mente del Padre, è l’antenata delle vaste e diverse dotazioni mentali del Creatore Congiunto. La mente del Padre e del Figlio, quell’intelletto che è ancestrale alla mente assoluta della Terza Sorgente e Centro, è forse meglio illustrata nella pre-mente di un Aggiustatore di Pensiero, perché, anche se questi frammenti del Padre sono completamente esterni ai circuiti mentali dell’Attore Congiunto, hanno una certa forma di pre-mente. Essi conoscono così come sono conosciuti; godono dell’equivalente del pensare umano.

      6:6.4 (78.7) Il Figlio Eterno è totalmente spirituale; l’uomo è quasi interamente materiale. Per tale ragione, molte cose concernenti la personalità spirituale del Figlio Eterno, le sue sette sfere spirituali che circondano il Paradiso e la natura delle creazioni impersonali del Figlio del Paradiso, dovranno attendere che raggiungiate lo status spirituale che segue il completamento della vostra ascensione morontiale dell’universo locale di Nebadon. Ed allora, mentre attraverserete il superuniverso e proseguirete verso Havona, molti di questi misteri nascosti dello spirito si chiariranno via via che comincerete ad essere dotati della “mente dello spirito” — l’intuizione spirituale.

      6:7.1 (79.1) Il Figlio Eterno è quella personalità infinita ai cui vincoli di personalità non qualificata il Padre Universale si è sottratto mediante la tecnica della trinitizzazione, in virtù della quale ha da allora sempre continuato a conferirsi in una profusione senza fine al suo universo in continua espansione di Creatori e di creature. Il Figlio è personalità assoluta; Dio è personalità paterna — la fonte della personalità, il conferitore della personalità, la causa della personalità. Ogni essere personale deriva la sua personalità dal Padre Universale proprio come il Figlio Originale deriva eternamente la sua personalità dal Padre del Paradiso.

      6:7.2 (79.2) La personalità del Figlio del Paradiso è assoluta e puramente spirituale, e questa personalità assoluta è anche il modello divino ed eterno, in primo luogo del conferimento della personalità fatto dal Padre all’Attore Congiunto e successivamente del conferimento della personalità alle miriadi di sue creature in tutto l’immenso universo.

      6:7.3 (79.3) Il Figlio Eterno è veramente un ministro misericordioso, uno spirito divino, un potere spirituale ed una personalità reale. Il Figlio è la natura spirituale e personale di Dio resa manifesta agli universi — la somma e la sostanza della Prima Sorgente e Centro spogliata di tutto ciò che è non personale, extradivino, non spirituale e puro potenziale. Ma è impossibile trasmettere alla mente umana un’immagine verbale della bellezza e della grandiosità della personalità celeste del Figlio Eterno. Tutto ciò che tende ad offuscare il concetto del Padre Universale esercita un’influenza quasi uguale per impedire il riconoscimento concettuale del Figlio Eterno. Voi dovrete aspettare di essere giunti in Paradiso, ed allora comprenderete perché io sono stato incapace di descrivere alla comprensione della mente finita il carattere di questa personalità assoluta.


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